Domani torna in tutta Italia la Colletta Alimentare: perché (e come) partecipare

Il gesto di donare in un Paese dove la povertà cresce e il carrello della spesa si svuota sempre di più: 155mila volontari nei supermercati per aiutare oltre un milione di persone
November 14, 2025
Un volontario alla Colletta Alimentare dell'anno scorso
Un volontario alla Colletta Alimentare dell'anno scorso
Le voci arrivano sempre prima dei numeri. E raccontano molto di più. Raccontano di Gianluca, volontario in pettorina arancione, che si è visto tornare davanti l’uomo che un tempo aveva aiutato: un anziano che, risalito a fatica la china, ha frugato nella tasca della giacca, ha estratto una banconota pesante e l’ha consegnata come si restituisce un debito morale. «Perché adesso tocca a me», ha sussurrato. Raccontano di Elisa, madre separata, che nei giorni più duri apriva il frigo quasi con timore e trovava solo vuoto, finché un pacco consegnato dal Banco Alimentare non le ha ricordato che la solitudine non è una condanna definitiva. Oggi, anche lei sarà davanti a un supermercato, accogliendo chi entra: «Quello che ho ricevuto non posso tenerlo per me». Raccontano persino dei passi lenti e incerti di alcuni detenuti del carcere di Opera, che hanno inaugurato il “cammino della Colletta”: «Quando ti senti guardato non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi dare, capisci che un’altra vita è possibile», dice uno di loro. Sono queste storie, prima ancora delle statistiche, a spiegare perché la Colletta Alimentare non sia solo un appuntamento, ma un argine morale a un’Italia che si scopre sempre più vulnerabile. Perché la cronaca è impietosa: prezzi alimentari cresciuti del 25% in quattro anni, prodotti essenziali diventati beni di lusso, famiglie costrette a tagliare sulla spesa quotidiana. Il carrello si alleggerisce, le rinunce aumentano, e intanto più di cinque milioni di persone vivono in povertà assoluta, un milione sono minori. Dietro ogni percentuale, il volto di chi lotta per restare a galla.
In questo scenario, domani si apre la ventinovesima edizione della Colletta Alimentare, nei 12mila supermercati italiani aderenti. Circa 155mila volontari accoglieranno i clienti invitandoli ad acquistare prodotti a lunga conservazione — olio, legumi, tonno, conserve, riso, alimenti per l’infanzia — che verranno poi distribuiti a quasi ottomila organizzazioni su tutto il territorio: mense, comunità, case-famiglia, centri di ascolto. «Cadere in povertà è un rischio che può riguardare tutti. La Colletta è un gesto che da quasi trent’anni educa alla responsabilità e alla condivisione», ricorda Marco Piuri della Fondazione Banco Alimentare, che promuove l’iniziativa con l’Alto Patronato del presidente della Repubblica. L’anno scorso, Sergio Mattarella ha partecipato in prima persona alla Colletta, e anche papa Leone XIV, domenica scorsa, ha richiamato il senso profondo dell’appuntamento: «Mentre le cause strutturali della povertà vanno affrontate e rimosse, tutti siamo chiamati a creare segni di speranza». Segni che, da Nord a Sud, avranno il volto dei tanti che doneranno anche solo un prodotto, e di quelli che offriranno tempo e dedizione in un gesto che continua a generare valore civile e umano. L’iniziativa proseguirà fino al 1° dicembre anche online, su diverse piattaforme digitali. Tutte le modalità di partecipazione e i punti vendita aderenti sono elencati sul sito dedicato del Banco alimentare. In un Paese dove la tavola si è fatta più povera, la Colletta rimane una delle poche occasioni in cui la comunità ritrova se stessa.

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