Domani torna in tutta Italia la Colletta Alimentare: perché (e come) partecipare
di Ginevra Gori
Il gesto di donare in un Paese dove la povertà cresce e il carrello della spesa si svuota sempre di più: 155mila volontari nei supermercati per aiutare oltre un milione di persone

Le voci arrivano sempre prima dei numeri. E raccontano molto di più. Raccontano di Gianluca, volontario in pettorina arancione, che si è visto tornare davanti l’uomo che un tempo aveva aiutato: un anziano che, risalito a fatica la china, ha frugato nella tasca della giacca, ha estratto una banconota pesante e l’ha consegnata come si restituisce un debito morale. «Perché adesso tocca a me», ha sussurrato. Raccontano di Elisa, madre separata, che nei giorni più duri apriva il frigo quasi con timore e trovava solo vuoto, finché un pacco consegnato dal Banco Alimentare non le ha ricordato che la solitudine non è una condanna definitiva. Oggi, anche lei sarà davanti a un supermercato, accogliendo chi entra: «Quello che ho ricevuto non posso tenerlo per me». Raccontano persino dei passi lenti e incerti di alcuni detenuti del carcere di Opera, che hanno inaugurato il “cammino della Colletta”: «Quando ti senti guardato non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi dare, capisci che un’altra vita è possibile», dice uno di loro. Sono queste storie, prima ancora delle statistiche, a spiegare perché la Colletta Alimentare non sia solo un appuntamento, ma un argine morale a un’Italia che si scopre sempre più vulnerabile. Perché la cronaca è impietosa: prezzi alimentari cresciuti del 25% in quattro anni, prodotti essenziali diventati beni di lusso, famiglie costrette a tagliare sulla spesa quotidiana. Il carrello si alleggerisce, le rinunce aumentano, e intanto più di cinque milioni di persone vivono in povertà assoluta, un milione sono minori. Dietro ogni percentuale, il volto di chi lotta per restare a galla.
In questo scenario, domani si apre la ventinovesima edizione della Colletta Alimentare, nei 12mila supermercati italiani aderenti. Circa 155mila volontari accoglieranno i clienti invitandoli ad acquistare prodotti a lunga conservazione — olio, legumi, tonno, conserve, riso, alimenti per l’infanzia — che verranno poi distribuiti a quasi ottomila organizzazioni su tutto il territorio: mense, comunità, case-famiglia, centri di ascolto. «Cadere in povertà è un rischio che può riguardare tutti. La Colletta è un gesto che da quasi trent’anni educa alla responsabilità e alla condivisione», ricorda Marco Piuri della Fondazione Banco Alimentare, che promuove l’iniziativa con l’Alto Patronato del presidente della Repubblica. L’anno scorso, Sergio Mattarella ha partecipato in prima persona alla Colletta, e anche papa Leone XIV, domenica scorsa, ha richiamato il senso profondo dell’appuntamento: «Mentre le cause strutturali della povertà vanno affrontate e rimosse, tutti siamo chiamati a creare segni di speranza». Segni che, da Nord a Sud, avranno il volto dei tanti che doneranno anche solo un prodotto, e di quelli che offriranno tempo e dedizione in un gesto che continua a generare valore civile e umano. L’iniziativa proseguirà fino al 1° dicembre anche online, su diverse piattaforme digitali. Tutte le modalità di partecipazione e i punti vendita aderenti sono elencati sul sito dedicato del Banco alimentare. In un Paese dove la tavola si è fatta più povera, la Colletta rimane una delle poche occasioni in cui la comunità ritrova se stessa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi






