Attanasio, tutti i dubbi sull'immunità diplomatica dei due funzionari

Secondo la giurista Chiara Ragni i due funzionari del Pam potevano essere chiamati a rispondere delle loro omissioni. Il padre: «Silenzi inaccettabili, continueremo a lottare per la verità»
January 31, 2025
Attanasio, tutti i dubbi sull'immunità diplomatica dei due funzionari
Luca Attanasio e la moglie Zakia in visita a una scuola
"Continueremo a batterci per raggiungere uno straccio di verità". Salvatore Attanasio, papà dell'ambasciatore Luca Attanasio, - ucciso in un agguato in Congo cinque anni fa, il 22 febbraio 2021, insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e all'autista Mustapha Milambo -, non si rassegna. "Sono stati omicidi studiati a tavolino - ha detto durante il convegno "Il caso Attanasio non è un caso", organizzato presso la Società umanitaria di Milano dall'Associazione Amici di Luca Attanasio e Rete per i diritti - non possiamo accettare il silenzio calato sulla vicenda. Ci avevano fatto tante promesse, ma alla fine le istituzioni non hanno fatto nulla. Lo abbiamo scoperto durante le udienze del processo ai due funzionari del Pam: l'avvocato della difesa ha spiegato in aula che l'Italia non ha mai chiesto la revoca dell'immunità (poi riconosciuta a entrambi dal giudice, che li ha prosciolti, ndr). Il contrario, insomma, di quanto ci era stato garantito". Contraddizioni e imbarazzi che Salvatore Attanasio non ha gradito, né dimenticato. "Abbiamo chiesto il perché di questo atteggiamento, ottenendo solo risposte vaghe. Ci hanno parlato di interessi superiori. Ma credo che sia una foglia di fico dietro cui si nascondono altre motivazioni. In ogni caso, lo Stato non può fare finta che non sia successo nulla. Devono spiegare non solo alla famiglia ma anche agli italiani cosa accadde quel giorno in Congo". Le parole del padre si addolciscono quando il discorso si sposta sulla figura di Luca: "Lo hanno nominato ambasciatore a soli 40 anni, qualche merito doveva pur averlo. E infatti, quando ho guardato il suo fascicolo, ho visto che era pieno di encomi. L'Italia deve onorare chi è caduto nell'adempimento del suo dovere". Anche Fabio Minazzi, presidente dell'Associazione, ha ricordato "i valori di Luca, che noi stiamo continuando a promuovere per favorire una cultura basata su pace e legalità".
Il convegno ha illuminato lo scenario complicato in cui si è svolto l'agguato: la regione del Kivu, come confermano le drammatiche cronache degli ultimi giorni, è più che mai dilaniata da un conflitto cruento alimentato dalla corsa ad accaparrarsi le materie prime, dal coltan all'oro, passando per gli idrocarburi. Un grande gioco che impegna poteri e potenze, con un'unica regola: vince il più forte. "Quello che sta accadendo a Goma purtroppo renderà ancora più complicato l'accertamento della verità - ha rimarcato Rocco Curcio, avvocato dei genitori di Luca - Il Congo non ha mai collaborato alle indagini italiane e tantomeno lo farà adesso". Anche per questo motivo, nell'impossibilità di compiere accertamenti in loco, l'indagine per omicidio volontario della procura di Roma si avvia verso una probabile archiviazione. Dubbi e domande però restano. Non solo su dinamica e motivazioni, ma anche sui retroscena emersi negli ultimi mesi: il timore dell'ambasciatore di essere intercettato, le misteriose manomissioni alla sua agenda elettronica avvenute alcuni giorni dopo il triplice delitto. E le conclusioni dell'intelligence, secondo cui il convoglio del Pam era "atteso" dal commando, nonostante il nome di Luca Attanasio fosse stato addirittura omesso nel programma di viaggio.
Durante il convegno sono emerse perplessità anche sull'immunità diplomatica riconosciuta ai due funzionari del Pam, che erano stati accusati di omicidio colposo per non aver rispettato i protocolli di sicurezza: mancanze che secondo il pm avevano impedito di organizzare una scorta armata al convoglio su cui viaggiava l'ambasciatore italiano.
Chiara Ragni, docente di diritto internazionale presso l'Università degli studi di Milano, ha rilevato anomalie giuridiche: "Il personale delle agenzie dell'Onu è coperto da immunità funzionale. Ma non sono sicura che le condotte tenute dai due funzionari siano riconducibili alle funzioni svolte. Direi anzi che si è trattato di comportamenti personali, addirittura in contrasto con le regole che avrebbero dovuto osservare. L'Onu sostiene che i tribunali nazionali non possono pronunciarsi sull'applicazione dell'immunità, ma la Corte internazionale di giustizia ha chiarito che questo può invece accadere se sussistono le cosiddette "compelling reason". Ed è questo il caso, visto che in giocoo c'è il diritto fondamentale alla vita. Quando è violato, o compromesso del tutto, è necessario indagare per arrivare alla verità". Secondo la giurista, l'immunità non era insomma un ostacolo insormontabile. Ma Stato e magistratura non hanno avuto il coraggio di scavalcarlo.
Il concorso fotografico - Per ricordare la figura di Luca Attanasio il Comune di Limbiate (MB) ha organizzato un concorso fotografico, giunto alla seconda edizione: il tema di quest'anno è la solidarietà. Il bando è scaricabile sul sito del Comune di Limbiate, termine ultimo per la consegna delle opere lunedì 3 febbraio. Le fotografie saranno esposte in una mostra che si terrà dal 22 febbraio al 2 marzo presso Villa Mella a Limbiate.

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