Ai Campi Flegrei la scossa più forte da 40 anni: paura ma niente danni
Alle 12.47 di oggi registrata una magnitudo di 4,6. Non sono stati segnalati ulteriori danni alle abitazioni rispetto a quelli registrati nei mesi scorsi

Il solito copione: un forte boato, il pavimento che sembra aprirsi, la casa che trema, mentre i secondi scorrono interminabili. E i costoni che puntualmente crollano nelle acque del Golfo di Napoli. Ormai gli abitanti dell’area dei Campi Flegrei, compresa tra la parte occidentale di Napoli e il Comune di Bacoli, hanno quasi fatto l’abitudine ai terremoti e alla paura. Se non fosse che l’ennesimo sciame sismico dell’ultimo anno ha raggiunto, alle 12.47 di oggi, la magnitudo di 4,6: la più alta registrata negli ultimi 40 anni. Poco sotto, dunque, alla soglia psicologica di magnitudo 5. Ovvero quella di fronte alla quale − stando alle dichiarazioni rilasciate nel marzo scorso dal capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, incalzato dalle domande dei cittadini − «cadono i palazzi e contiamo i morti». Nei giorni seguenti, Ciciliano si affrettò a precisare di aver utilizzato «parole crude e vere e che comunque un terremoto di magnitudo 5 può provocare vittime ovunque».
Intanto gli abitanti di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e diversi altri Comuni dell’hinterland napoletano hanno dovuto fare i conti con l’ennesima giornata contrassegnata dalle scosse collegate al bradisismo della caldera dei Campi Flegrei, il fenomeno di abbassamento e innalzamento del suolo collegato all’attività del supervulcano: l’altro grande spauracchio con cui devono fare i conti migliaia di persone. Nonostante l’alta magnitudo raggiunta dallo sciame sismico di oggi, non sono stati segnalati ulteriori danni alle abitazioni rispetto a quelli registrati nei mesi scorsi durante le altre crisi. Tre costoni sono crollati sul litorale flegreo, mentre le linee ferroviarie sono rimaste ferme per alcune ore nel nodo di Napoli e negli altri Comuni dell’area. I treni Alta velocità e Intercity hanno subito ritardi e deviazioni.
«Sono due anni che sollecitiamo i lavori della messa in sicurezza della zona di Punta Pennata, in cui si sono verificati crolli», dice Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, nel cui mare è stato individuato l’epicentro del sisma di magnitudo 4.6. «La nostra costa è complessa, vi insistono abitazioni. Strade e vie di fuga passano tutte lungo questi costoni». Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, condivide «la preoccupazione della gente, tuttavia questo terremoto è stato sì di magnitudo 4.6, però profondo e con uno scuotimento basso. Per questo motivo non ci sono stati seri danni agli edifici. La crisi continua purtroppo, e dobbiamo conviverci».
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