martedì 18 ottobre 2016
​Visita ufficiale del premier Matteo Renzi alla Casa Bianca. Plauso del presidente alla riforma costituzionale. In serata l'ultimo state dinner. Nello studio ovale dialogo su lotta al Daesh, Europa e immigrazione.
Obama: il sì al referendum può aiutare l'Italia
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​Prima il picchetto d'onore, poi la stretta di mano e il colloquio nella sala ovale, infine in serata l'ultima cena di stato (lo state dinner). Matteo Renzi vola a Washington per incassare i complimenti ("è giovane e bello e gli piace twittare") e l'incoraggiamento del presidente americano Barack Obama (soprattutto sulle riforme "coraggiose")."Io tifo per Matteo Renzi, secondo me deve restare in politica comunque vada" il referendum del 4 dicembre scandisce Obama. E ancora: "il sì al referendum può aiutare l'Italia. Un endorsement in piena regola, insomma.I temi dell'incontro: Daesh ed Europa. Una visita ufficiale in cui si discute della lotta comune contro Stato islamico e del futuro dell'Europa su cui pesano una crescita lenta e la crisi dei rifugiati.L'Italia è un valido alleato di Washington in Medioriente, come testimoniano i soldati addestratori in Iraq e l'impegno per trovare una soluzione politica alla guerra civile in Siria. Quella di questa sera è l'ultima cena presidenziale di Obama, prima di lasciare l'incarico il 20 gennaio. La presenza di Renzi e di sua moglie Agnese Landini alla Casa Bianca cementa di fatto l'amicizia tra i due Paesi e l'evento può anche fornire a Renzi una spinta alla campagna referendaria sulla riforma costituzionale. Ma anche sulla sua spinta per un'Europa forte e integrata (anche sul tema dei migranti) specialmente dopo la Brexit.
Renzi accolto dal picchetto d'onore. Matteo Renzi è stato accolto dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dalla moglie Michelle nel South Lawn della Casa Bianca: il massimo riconoscimento per un premier straniero. Insieme a Renzi, la moglie Agnese Landini e la delegazione delle personalità simbolo dell'Italia: Raffaele Cantone, i due premi Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, la campionessa paralimpica Bebe Vio, la presidente del Cern Fabiola Gianotti, la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, lo stilista Giorgio Armani e di Paola Antonelli, responsabile del reparto architettura e design al Moma di New York. Oltre a loro il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il nuovo commissario per il Digitale Diego Piacentini e l'ambasciatore Armando Varricchio. Obama: l'Italia grande alleato. "L'Italia è uno dei più grossi alleati che abbiamo", e con gli Usa segue il motto "patti chiari e amicizia lunga", visto che "tra Italia e Usa ci sono delle condizioni che non potrebbero essere più chiare". Con queste parole il presidente Usa Barack Obama ha accolto il presidente del Consiglio Matteo Renzi alla Casa Bianca. I due Paesi, ha spiegato Obama, lavorano affinché "l'Europa deve diventare un continente di libertà". "Oggi è una giornata piacevole perché sancisce l'ultima cena di Stato per la mia presidenza e ci siamo riservati il meglio per la fine e quindi da parte nostra è un grande onore dare il benvenuto a Renzi e alla moglie Agnese" ha detto ancora Obama sottolineando il ruolo indispensabile delle due consorti. "Entrambi abbiamo sposato due mogli fantastiche" ha detto. "Mi considero italiano onorario" ha sottolineato Obama, ricordando i suoi viaggi in Italia "da quando io e Michelle non avevamo figli". "L'America è stata costruita grazie agli immigrati, è grande e forte grazie agli immigrati".
Obama attacca Trump: scandaloso. Nel corso della conferenza stampa c'è spazio anche per la politica interna. Con un duro attacco al candidato repubblicano. "Non ho mai visto nella mia vita o nella storia politica moderna nessun candidato presidenziale cercare di screditare le elezioni e il processo elettorale incorso prima del voto": lo ha detto Barack Obama replicando a Donald Trump che agita lo spettro di elezioni truccate. Poi l'affondo sulla politica filo-Putin. "L'adulazione di Donald Trump nei confronti di Putin è un fatto senza precedenti e non è in linea con la politica americana": Renzi cita Dante: la nostra missione è la conoscenza. C'è un'espressione di Dante che non posso tradurre. Fatti non foste a vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. La nostra missione non è seguire la brutalità, ma i valori, la conoscenza. Questa è la scelta per noi oggi e credo che noi non ci stancheremo mai di essere veri amici, partner solidi degli Usa, con questo spirito". Il premier italiano ha poi messo l'accento sul legame storico tra Italia e America. "Amerigo Vespucci, diede il suo nome all'America; e pensiamo a 70 anni fa quando tanti giovani americani hanno sacrificato la loro vita per ridare la libertà all'Italia".

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