Vita

Il Convegno sulla nave. «Movimento per la Vita, missione civile e carisma grande»

Francesco Ognibene, inviato a bordo di Msc Magnifica, sede del Convegno lunedì 1 novembre 2021

Il teatro della Msc Magnifica che accoglie le sessioni plenarie del Convegno e la Messa quotidiana

Per “riveder le stelle” in una stagione di ripresa della vita sociale a ogni livello occorre prendere il largo: uscire dalle acque tranquille della navigazione sotto costa e affrontare l’ignoto, mettendo in gioco la capacità di riconoscere la rotta, di procedere affiatati con i compagni di viaggio, di trovarne di nuovi e imprevedibili tra le onde della realtà, e soprattutto di identificare una meta alla quale orientare l’impegno di tutti. E’ quel che sta facendo il Movimento per la Vita, salpato – nel senso letterale del termine – ­per il suo convegno annuale di formazione, aggiornamento e rilancio delle attività, per la prima volta – dopo l’edizione 2020 comunque celebrata tutta online – organizzato a bordo di una nave, da Venezia a Spalato e ritorno. Tre giorni con un calendario strapieno di tavole rotonde, panel, conferenze e corsi per i 400 volontari da tutta Italia che hanno accolto l’invito della presidente Marina Casini Bandini ­– appena confermata per un secondo triennio – di mollare gli ormeggi e cercare dentro l’identità del Movimento la “luce che traccia la rotta”, come suggerisce l’evocativo titolo del convegno.

Marina Casini Bandini apre il Convegno, intervistata da Francesco Ognibene di Avvenire - Giovanna Sedda

E tra navigazione, firmamento e santi (quanti sono quelli pro-life, già canonizzati o in itinere: Giovanni Paolo II, Madre Teresa, don Oreste Benzi, Jerome Lejeune, Giorgio La Pira, Chiara Lubich…), il MpV si mette davvero in Movimento, posto che comunque neppure la pandemia nel periodo più cupo era riuscita a fermare i volontari dei Centri aiuto alla Vita e quelli telematici di Sos Vita, mai assenti dal posto che si sono scelti fedelmente al fianco delle donne alle prese con gravidanze e maternità difficili. Tant’è vero che anche nell’annus horribilis 2020 i bambini aiutati a nascere dai Cav sono stati 5.433, con 7.914 donne seguite passo passo nelle loro scelte spesso drammatiche, aiutandole a trovare la stella della libertà, quella vera. Un servizio vanamente enunciato come dovere delle istituzioni dalla legge 194, evocata solo come porta d’accesso all’aborto, e invece tenacemente svolto con dedizione dal popolo del Movimento, surrogando a quel che altri non fanno. Ma questa è una missione, non semplice prestazione, cura e non burocrazia. E stando dentro questa porzione di società italiana in navigazione verso un’altra stagione di impegno discreto ed efficace si tocca con mano quella “società di costruttori” e di “ricucitori” del Paese ferito che tanto è necessaria proprio in questa stagione. Fonte di ispirazione senza darsi mai l’aria di sentirsi un modello, i volontari del MpV (tanti i giovani, anche attratti dalla formula singolarissima ma assai seria del convegno) fanno di tutto per restare ciò che sono sempre stati: persone qualunque, compagni di strada, ma con una luce accesa per chi la cerca nel buio della vita.

I partecipanti al Convegno del Movimento per la Vita a bordo di Msc Magnifica in navigazione nell'alto Adriatico - Giovanna Sedda

La lode giunta dal Papa domenica, giornata della partenza della nave e del convegno, “per l’opera di promozione e difesa della vita, primario e inestimabile dono di Dio” è arrivata quindi come una carezza per chi fa senza farsi pubblicità, sapendo quel serve davvero alla vita per fiorire, quelle della madre e del figlio che porta in grembo: un’altra vita che le si faccia accanto, senza giudicare, mossa solo dall’empatia profonda che nasce da uno sguardo capace di cogliere tutta l’umanità della mamma e del bambino non ancora nato. E’ “l’impegno concreto volto alla salvaguardia e al rispetto di ogni persona umana” evocato dal Papa nel messaggio, con l’auspicio che “si rafforzi il proposito di lavorare insieme per superare la cultura dello scarto e costruire un’umanità più fraterna e solidale”.

Parole alle quali si sono aggiunte – assai affettuose e altrettanto apprezzate – quelle del cardinale Gualtiero Bassetti che ha ricordato ai volontari del Movimento per la Vita che “la Chiesa universale e la Chiesa italiana vi sono vicine, apprezzano il vostro impegno in opere sociali di carità assistenziale (centri di aiuto alla Vita, Case di accoglienza, Sos Vita, Progetto Gemma, formazione e aggiornamento dei volontari) e di carità intellettuale (formazione dei giovani, iniziative e presenza culturale nella comunità civile ed ecclesiale, impegno per il bene comune anche attraverso il dialogo con la politica)”. In una società presa dalla fretta di tornare alla svelta come prima, che il MpV ponga al centro del nuovo impegno associativo la questione dell’identità è un segnale chiaro, che Bassetti legge come lo sforzo di cogliere la luce “della stella che direziona lo sguardo di tutta la società su coloro che contano meno di tutti, e che perciò più di tutti sono capaci di farci scoprire il valore di ogni vita umana, della vita di tutti. La vostra – scrive rivolgendosi alla gente del MpV – è una missione civile di prim’ordine che aiuta anche a riscoprire il vero significato della laicità”. Legato da profonda amicizia al fondatore Carlo Casini, morto nel marzo 2019 e al quale il convegno annuale ora è intitolato, il cardinale Bassetti ha invitato a tenerne “viva la memoria”, anzi, a “tenerlo vivo così come realmente egli è nella Comunione dei Santi”.

Safiria Leccese, presentatrice della sessione introduttiva - Giovanna Sedda

E certamente vivo il “carisma” del fondatore – la cui “ricchezza è grande”, scrive Bassetti – lo tiene per tutti la figlia Marina, che al Movimento chiede di “tenere salda la specificità dell’attenzione al bambino non nato con quello sguardo che lo rivela al nostro cuore e alla nostra intelligenza e che la società sembra rifiutare. Il Movimento per la Vita ­– ha detto la presidente nell’incontro assembleare, presentato dalla giornalista Safiria Leccese, volto noto di Mediaset – esiste per indicare a tutti che in quella presenza nel grembo materno c’è una vita umana, e dunque per riconoscere in ogni situazione l’uomo inerme e scartato”.

Nella luce portata nel mondo da ogni vita tutti possono ancora sperimentare lo stupore inesauribile sul quale si è concentrata l’affascinante lectio introduttiva del magistrato Giuseppe Anzani, firma cara ai lettori di Avvenire e tra i padri fondatori del Movimento, che ha invitato ad aiutare gli altri a ritrovare la capacità di vedere vita e speranza oltre il dolore e la morte. Una sfida da affrontare con “stile, argomenti, approccio e linguaggio sempre positivi – scandisce ancora la presidente, tra gli applausi -, mai contro qualcuno ma per cercare alleanze”. Perché la vita ha bisogno di altre vite accanto, per continuare a dare luce alla nostra navigazione di ogni giorno.

La riflessione introduttiva di Giuseppe Anzani - -