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Chiambretti e la carica dei 100 e uno bambini

Andrea Fagioli venerdì 17 marzo 2023
Cento bambini dai sei ai dieci anni in giacca e cravatta, femmine comprese, che marciano al suono di The wall dei Pink Floyd con le sedie in testa, per andare a prendersi il proprio posto in due tribune una di fronte all’altra, non è niente male come inizio del nuovo programma di Piero Chiambretti, La Tv dei 100 e uno, in onda il mercoledì in prima serata su Canale 5. Di Chiambretti tutto si può dire, ma non certo che televisivamente si adagi. Lui in tv ci è quasi da quarant’anni e, a parte l’indiscutibile padronanza del mezzo, ogni volta trova qualcosa per stupirti, nel bene e nel male, anche questo va detto. Certi suoi programmi sono stati onestamente discutibili. Ma questa volta, che come dice lui è la prima che entra in uno studio e finalmente è il più alto, si è avventurato in una scommessa interessante, che non riguarda tanto l’originalità di portare i bambini in tv (lo fanno e lo hanno fatto in tanti) quanto di portarne insieme un numero così alto (sicuramente molto difficile da gestire) e di farli intervenire su tutto, persino sul senso della vita e della morte. Ovviamente i cento sono selezionati (gli stessi provini entrano a far parte dello show) e molti di loro sono dei piccoli geni (ballano e suonano come pochi), ma ciò non toglie che vi sia sempre un certa spontaneità e che Chiambretti ne approfitti per le sue improvvisazioni che, sia pure registrate, funzionano sempre. Con lui, in quanto ad improvvisazioni, vanno a nozze personaggi come Paolo Bonolis, che ha aperto le ospitate anche per una sorta di contrappasso con una puntata del vecchio Chi ha incastrato Peter Pan? in cui i ruoli erano invertiti. E a proposito di inversione di ruoli, Chiambretti gioca a farlo tra bambini e adulti. Per questo, oltre al rammentato abbigliamento, si rivolge ai primi con il lei, anziché con il tu. © riproduzione riservata