Dopo la tragedia di Cutro, che venga il tempo della collaborazione
Caro direttore,
sul terribile naufragio di Cutro, ognuno si sarà fatto la sua idea. Credo sia inutile dividersi in fazioni e sprecare energie per combattersi. Meglio usarle, le energie, per fare in modo che tragedie del genere non si ripetano. Una maggiore coordinazione tra Guardia di Finanza e Guardia costiera, con pattugliamenti in collaborazione, potrebbe garantire più ampie possibilità di intervento; grazie alle diverse competenze e disponibilità di mezzi nautici.
Giovanni Domenico
Quadrio Sono d’accordo con lei, gentile e caro amico. Aggiungo agli uomini e alle donne in divisa che operano tra l’85 e il 90 per cento dei soccorsi in mare, i volontari e le volontarie delle imbarcazioni umanitarie messe in acqua dalle Ong che coprono “buchi” che altrimenti si riempirebbero di possibili ulteriori tragedie e leniscono sofferenze certe. Serve collaborazione e rispetto, non denigrazione e “punizione” di quelli che salvano. La rotta marina irregolare va chiusa perché come anche noi indichiamo da anni (suggerendo di studiare e adattare certe soluzioni del “modello tedesco”) vanno riaperte e controllate rotte regolari per flussi altrettanto regolari di profughi ed emigranti cosiddetti economici. I primi accolti come è giusto e con percorsi dedicati, gli altri aiutati a muoversi lungo itinerari formativi e di inclusione che facciano incontrare le loro attese con le necessità dei Paesi di destinazione. Sembra l’uovo di Colombo, ma si tarda ancora a “scoprirlo” nonostante i chiari segnali inviati anche dal mondo produttivo italiano. Qualche tono comincia a cambiare – penso alle recenti dichiarazioni aperturiste nel senso che appena accennavo da parte del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida (Fdi) e quelle dell’estate 2022 dell’allora ministro del Turismo Garavaglia (Lega) – ma è urgente che cambino i fatti. In un Paese civile e in una grande democrazia legalità, sicurezza e giusto governo di qualunque fenomeno non possono mai essere nemici dell’umanità. Quale che sia il colore del governo in carica.