martedì 31 luglio 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
​Il record della cinese Ye Shiwen, la sedicenne cinese che ha stravinto la medaglia d’oro nei 400 misti nuotando più veloce persino di gente come Ryan Lochte e Michael Phelps, sta agitando le acque della piscina olimpica. A seminare dubbi ci hanno pensato proprio gli americani. «Ne parlavamo a cena – ha detto Lochte –. È impressionante. È veloce. Se fosse stata contro di me, mi avrebbe battuto...». John Leonard, direttore esecutivo della World Swimming Coach Association, ha paragonato gli ultimi 100 metri stile libero, corsi con lo strabiliante tempo di 58”68 dalla cinesina, alle prestazioni delle atlete dell’Europa Orientale, che prima della caduta del Muro vincevano a mani basse grazie al doping. In particolare, destano perplessità gli ultimi 50 metri, percorsi in 28”93, più veloci di 0”17 rispetto alla performance di Phelps in campo maschile. «Dobbiamo esser prudenti quando parliamo di doping. Ma nella storia del nostro sport quando vediamo qualcosa di incredibile, e metto incredibile tra virgolette, la storia ci mostra che c’entra il doping», ha detto Leonard al Guardian. «Quegli ultimi cento metri, a gente che lavora in questo settore da anni, ricordano le nuotatrici dell’Europa dell’Est. Ricordano anche i 400 misti di Michelle Smith a Atlanta». Per la cronaca, Michelle Smith, irlandese, vinse i 400 misti nel 1996 e due anni dopo fu bandita per quattro anni per doping.La stella cinese, alta 1,72 e pesante 64 kg, ha la taglia media di una nuotatrice moderna. I punti interrogativi, però, abbondano: la Ye ha nuotato con un tempo inferiore di 7 secondi a quello fatto segnare agli ultimi Mondiali. Un miglioramento impressionante, anche se non impossibile. Rispetto alla prestazione che ha incoronato Stephanie Rice a Pechino 2008, ha limato 1”09. Strano, inoltre, che la prodigiosa nuotatrice non sia stata schierata anche nei 200 o nei 400 stile libero. Per ora il Cio allontana i veleni. «È triste che risultati notevoli alimentino subito sospetti», dice Arne Ljungqvist, presidente della Commissione medica del Comitato olimpico. «Non ho motivi per sospettare. Posso solo applaudire fino a prova contraria». Cosa che fa anche il leggendario Mark Spitz, vincitore di 7 ori a Monaco ’72: «L’ho trovata affascinante – ha scritto l’ex fenomeno –. In vita mia, non ho mai visto un allungo del genere negli ultimi 25 metri». Da parte sua, la cinese Ye Shiwen respinge al mittente tutti i sospetti. «Non c’è alcun problema di doping. La squadra cinese ha regole ferree», ha detto dopo essersi dimostrata in forma impeccabile anche ieri nelle qualificazioni dei 200 misti, segnando in scioltezza il miglior tempo mondiale dell’anno. Nessuna ombra invece sulla lituana Ruta Meilutyte, che a 15 anni ha vinto la medaglia d’oro dei 100 rana femminili. Un girino che si è già trasformato in principessa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: