martedì 23 gennaio 2018
Il progetto curato dal Pontificio consiglio della Cultura porterà dieci cappelle di altrettanti architetti da tutto il mondo nel bosco dell’isola di San Giorgio
La cappella nel bosco di Asplund

La cappella nel bosco di Asplund

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Prima volta della Santa Sede alla Biennale architettura di Venezia. La Città del Vaticano proporrà un padiglione diffuso, che si svilupperà nel Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore. Modello del progetto – promosso dal cardinale Gianfranco Ravasi, coordinato dal Pontificio consiglio della Cultura e curato da Francesco Dal Co – è la 'cappella nel bosco' costruita nel 1920 da Gunnar Asplund nel cimitero di Stoccolma.

«Dieci architetti di comprovata esperienza e diversa formazione, sono stati invitati a proporre e realizzare ciascuno una cappella – spiega una nota –, indagando le possibilità offerte dai differenti materiali. Particolare attenzione sarà data anche alla possibilità di riutilizzare le cappelle dopo l’esposizione, nella tutela e nel rispetto dello spazio naturale circostante». Gli architetti provengono da Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Usa, Australia, Brasile, Giappone, Cile/Serbia e Paraguay. «Nella nostra cultura – continua la nota del Pontificio consiglio della Cultura – è usuale identificare la cappella come ambiente parte di spazi di culto più ampi; nel padiglione della Santa Sede, invece, le cappelle saranno isolate, collocate in un ambiente naturale e astratto, metafora del peregrinare della vita: il bosco, appunto».

Nell’ambito della partecipazione della Santa Sede alla Biennale, anche un appuntamento del Cortile dei gentili, il prossimo 21 settembre, dove quattro architetti di fama internazionale si confronteranno: «Un’ulteriore occasione per mostrare quanto possa essere fecondo il dialogo tra architettura e spiritualità e indagare come viene interpretato il messaggio contenuto nella Laudato si’ di papa Francesco». Progetto e partecipanti saranno presentati ad aprile.

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