lunedì 21 agosto 2017
In "The day the clown cried" del 1972 Lewis è un clown in un lager e deve far ridere i bambini destinati alla camere a gas. Egli stesso volle che nessuno lo vedesse mai ed è divenuto leggendario
Una delle poche immagini dal set del film "The day the clown cried" di Jerry Lewis, 1972, mai uscito per volontà del regista

Una delle poche immagini dal set del film "The day the clown cried" di Jerry Lewis, 1972, mai uscito per volontà del regista

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Un film leggendario. Il "Sacro Graal" delle commedie, come qualcuno lo ha definito. È The Day the Clown Cried, "il giorno in cui il clown pianse". Jerry Lewis, che della pellicola era regista e interprete, lo aveva ripudiato nel 1972, non appena concluso, impedendone la circolazione. E così soltanto una manciata di persone aveva potuto vedere la storia di Helmut Dorque, un clown imprigionato in un lager nazista per aver preso in giro Adolf Hitler, a cui viene ordinato di far ridere i bambini ebrei in attesa di salire sui treni diretti ai campi di sterminio. Nel cast era presenta anche il grande comico francese Pierre Étaix.

Jerry Lewis, che conservava l'unica copia integrale esistente in una videocassetta al sicuro nella sua cassaforte, più volte si era definito «imbarazzato» dalla pellicola. Al Festival di Cannes del 2013 aveva ribadito che «era un brutto film, perché avevo perso la magia. Non lo vedrete mai, nessuno lo vedrà mai». Nello stesso anno però su YouTube era spuntato un video di 10 minuti con sequenze di The Day the Clown Cried, un making of in cui si vede l'attore sul set nei panni del clown, mentre lavora dietro la macchina da presa, si trucca in camerino e racconta il film in un'intervista dietro le quinte.


Altri 30 minuti sono emersi nel 2016
. Rimossi da YouTube e Vimeo, sono ancora disponibili sul sito Dailymotion. Sul web, infine, è anche disponibile la sceneggiatura, tratta da un'idea di Joan O’Brien e Charles Denton.
La pellicola ebbe una vita tormentata
. la cui storia è al centro di un recente documentario della Bbc. Il produttore Nathan Wachsberger, che aveva proposto a Lewis di realizzare il film, si ritirò prima dell'inizio delle riprese. L'attore dovette perciò finire il film sostenendo in prima persona gran parte delle spese. Con Wachsberger nacque poi una disputa legale sui diritti che di fatto, però, aiutò Lewis a impedirne la circolazione. «Era tremendo, tremendo, tremendo – ha detto una delle poche volte in cui ne ha parlato – Fui grato all'epoca di avere avuto il potere di non farlo uscire».

Un parere negativo per altro confermato dall'unica dichiarazione disponibile da parte di uno dei pochissimi che ne vide il montaggio, ancora provvisorio: «Come in molte di queste opere, le premesse – ha detto l'attore comico Harry Shearer in un'intervista del 1992 – sono migliori del risultato finale. Ma vedere il film è stata veramente un'esperienza terrificante. Il film è così drammaticamente sbagliato, il pathos e la commedia vengono così malamente mescolati da essere totalmente fuori luogo». Una miscela difficile, riuscita 25 anni dopo a Roberto Benigni ne La vita è bella. Ma il fallimento di Jerry Lewis ha acceso la curiosità e trasformato The Day the Clown Cried nel "film perduto" più celebre della storia del cinema.

Nel 2015 il Los Angeles Times ha riportato che Jerry Lewis ha donato la sua copia del film alla Library of Congress. Secondo il New York Post il film sarà finalmente disponibile a partire dal 2024, Non sarà però proiettato ma sarà accessibile per i ricercatori presso il Packard Campus della Biblioteca per la Conservazione Audiovisiva a Culpeper, in Virginia. Il curatore Rob Stone ha dichiarato che i ricercatori non potranno nemmeno essere autorizzati a guardarlo fino al 2024. Ha anche promesso di conservare il film come parte importante della storia del cinema.

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