lunedì 18 maggio 2009
Netto 3-0 al Siena davanti a 80mila tifosi in delirio. Juventus sempre più in crisi, ora vede insidiato il terzo posto. In coda colpo grosso del Torino a Napoli.
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Con un sonoro 3-0 ad un Siena senza particolari motivazioni nè ambizioni, ma anche un pò  sfortunato, l'Inter ha suggellato sul campo e festeggiato stasera al Meazza il suo 17/o scudetto, già conquistato matematicamente sabato grazie alla sconfitta del Milan a Udine. La squadra di Josè Mourinho, sempre più 'Special One', vola a 81 punti, 10 più dei cugini rossoneri e 13 più della Juve, che patisce l'assenza di pubblico e si fa fermare in casa (2-2) dall'Atalanta. È stata una passerella davanti ad un pubblico in delirio, ma non una passeggiata, almeno fino al 2-0, quella dell'Inter. I  toscani hanno dato filo da torcere agli avversari, colpendo due pali e segnando una supremazia in fatto di corner (9-3). Ma i gol li hanno fatti i nerazzurri: Cambiasso, poi nella ripresa  Balotelli e Ibrahimovic. E appare simbolico e assolutamente non casuale che la rete definitiva sia venuta proprio dallo svedese, goleador, leader, uomo-chiave e uomo-squadra dell'Inter. Alle spalle, molto alle spalle della capolista, che da ieri ha cucito sulla maglia lo scudetto n. 17, è ancora lotta aperta per i posti-Europa. Del deludente pari della Juve, che perdono l'occasione di andare a -1 dal Milan, approfitta la Fiorentina, che con un gol di Gilardino regola la Samp e si porta a un punto dal terzo posto dei bianconeri.  Buono per i viola anche il risultato del Genoa, che si fa bloccare 2-2 in casa dal Chievo e dice sostanzialmente addio al sogno Champions. Ma i rossoblù sono matematicamente in Uefa e i loro tifosi comunque festeggiano: per questo e, probabilmente, anche perchè Gasperini annuncia che resterà.E sarebbe dovuto restare - "al 99%", a quanto diceva lui stesso - anche Ranieri alla Juve, nonostante il finale di stagione deludente. A porte chiuse - sanzione per i cori razzisti contro Balotelli durante Juve-Inter del 18 aprile - i bianconeri sono costretti da un'Atalanta che colpisce tre traverse e sfiora anche il colpaccio, al quinto pareggio consecutivo (e prima c'era stata la sconfitta esterna col Genoa). Il tecnico ha confessato foscolianamente: "Non siamo più quelli che eravamo". Per poi, in giornata, essere "licenziato".   In coda alla classifica, non c'è ancora nessuna squadra matematicamente retrocessa nè, tra le ultime cinque, nessuna matematicamente salva. Colpo grosso del Torino, che fa un salto in avanti verso la permanenza in A vincendo 2-1 a Napoli - unico successo esterno della 36/a giornata - e così approda al quartultimo posto. Con un gol di Volpi al 48' della ripresa, il Bologna batte il Lecce 2-1 nello spareggio salvezza e va a 33 punti, uno in meno dei granata. Ora per i pugliesi si fa durissima: sono fanalino di coda a 29 punti e devono affrontare Fiorentina e Genoa. Alla luce di questi risultati, la vittoria per 2-1 della Reggina sul Cagliari è quasi inutile, non riuscendo a scollarla dal penultimo posto. Il Palermo mantiene vive le sue speranze Uefa superando in casa 2-0 la Lazio, evidentemente appagata dalla Coppa Italia. I rosanero restano al 7/o posto, a due punti dalla Roma che sabato aveva faticosamente e in zona Cesarini battuto il Catania 4-3.
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