giovedì 3 aprile 2014
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Questa è una storia vera ma sembra un film. Uno di quei filmoni americani che di solito vengono tratti dai romanzi di spie. Ci sono funzionari americani che tramano nell’ombra, soldi destinati ad operazioni umanitarie (in Pakistan) che vengono usati per tutt’altro, traditori, spie e complotti. E poi c’è la Rete. Internet. Con un social network usato come moderno cavallo di Troia per far cadere un regime. Una perfetta spy story moderna, insomma.Società fantasma e soldi sottratti agli aiuti umanitariEppure, secondo l’agenzia giornalistica americana Associated Press, che ha letto “migliaia di pagine e realizzato decine di interviste” costruendo un’inchiesta da manuale, questa storia è vera. Tutto ha inizio qualche anno fa. Racconta l’Ap: “Joe McSpedon, un funzionario del governo degli Stati Uniti vola a Barcellona per mettere gli ultimi ritocchi su un piano segreto per costruire un progetto di social media volto a minare il governo comunista di Cuba. Nome in codice: ZunZuneo, che in slang cubano è il “tweet” di un colibrì. McSpedon incontra un team di imprenditori high-tech venuti da Costa Rica, Nicaragua, Washington e Denver”. La loro missione? Lanciare una sorta di Twitter per centinaia di migliaia di cubani, spingendoli pian piano a fare azioni di contrasto al governo Castro. “Per nascondersi viene istituito un sistema bizantino di società di copertura utilizzando un conto in banca alle Isole Cayman (…). I finanziamenti invece arrivano da quella che doveva essere un’azione umanitaria in Pakistan e di cui non c’è traccia”. Il Twitter cubano debutta offrendo messaggi gratis con notizie sul calcio, musica e previsioni del tempo. “Quando il servizio avesse raggiunto un numero importante di iscritti, gli operatori avrebbero introdotto messaggi politici volti a innescare una primavere cubana”.Violata la privacy dei cubani, con numeri di telefono comprati di frodoI numeri di telefono da contattare pe rlanciare il servizio, vengono forniti agli americani da un cubano che vive in Spagna, con ottimi agganci presso Cubacel, l’azienda di stato cubana di telefonia mobile. In meno di sei mesi, nel 2010, ZunZuneo raccoglie 40.000 abbonati, tutti ignari di stare usando un servizio creato dagli Stati Uniti. Partono altri messaggi, questa volta destinati a 100mila persone. Contengono un questionario apparentemente generico, ma in realtà con domande trabocchetto per scoprire (e schedare) le opinioni politiche dei cubani. Il governo cubano comincia a sospettare. E -scrive Ap – per coprire le loro tracce – vengono create nuove società in Europa da società con sede nel Regno Unito (…). I computer sono in Spagna e in Irlanda, mentre i messaggi partono da una società spagnola”.Cuba sospetta, i soldi finisconoL’operazione però incontra un primo problema non da poco: per essere insospettabili “le società governative pagano decine di migliaia di dollari in tasse al monopolio delle telecomunicazioni di Cuba attraverso un conto bancario segreto e società di copertura”. ZunZuneo si vede costretta a seguire un profilo più basso e limitano i messaggi. “Verso la metà del 2012, gli utenti cubani cominciano a lamentarsi che il servizio funziona solo sporadicamente. Poi, all’improvviso, ZunZuneo scompare misteriosamente come era apparso”. E mentre i cubani si chiedono cosa sia successo, la società chiude: i soldi sono finiti. E con essi il sogno americano di rovesciare il governo cubano a colpi di twitter.La Casa Bianca smentisce: «Era un progetto umanitario da non divulgare»Come accade anche nei film, la Casa Bianca ha smentito che l'agenzia per gli aiuti umanitari di Washington, la 'Usaid', abbia realizzato a Cuba una rete sociale segreta sul modello di Twitter per coordinare ed alimentare le attività dell'opposizione al regime dei Castro, causando rivolte. Il portavoce Jay Carney ha spiegato che Usaid voleva dare vita ad un programma di "assistenza allo sviluppo" per consentire libero accesso alle notizie ai cubani, abitualmente costretti ad informarsi colo con i media ufficiali. Carney ha anche sottolineato che il programma rispetta le leggi Usa e che non è affatto segreto visto che è stato oggetto di dibattito al Congresso.Carney ha comunque concesse che seppur non segreto non era qualcosa da sbandierare ai quattro venti dagli Usa per ragioni di sicurezza: «Quando ci troviamo di fronte ad un programma come questo in un clima non libero, per esempio come quello cubano, bisogna essere prudenti nell'attuarlo per proteggere quanti lo utilizzano. Ma questo non lo rende (un azione) sotto copertura (segreta). Usaid è un'agenzia per lo sviluppo e non di intelligenze per cui qualsiasi ipotesi che questa era un'azione segreta è errata»

Difficile dire chi abbia ragione, viste le mille e più pagine di documenti che l'agenzia Ap dice di avere in possesso e che confermerebbe la sua tesi.

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