giovedì 11 gennaio 2024
Esce oggi "Realtà aumentata", decimo album della band. Elettronica e ritmo per cantare di guerre, italiani di seconda generazione e fake news. "Sanremo? Amadeus non ci ha scelto, ma siamo sereni"
Il gruppo torinese Subsonica pubblica il decimo album "Realtà aumentata"

Il gruppo torinese Subsonica pubblica il decimo album "Realtà aumentata" - Foto di Ivan Cazzola

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Migranti che fuggono dalle guerre per morire in mare, italiani di seconda generazione dai diritti negati, l’informazione travolta dalle fake news, il vuoto dei nostri tempi, la malattia che nasce dalla mente: i Subsonica, pionieri dell’elettronica in Italia, dopo 30 anni di carriera e un periodo di crisi dichiarata, sono tornati riempendo di contenuti importanti e di suoni incalzanti ed evocativi il nuovo album Realtà aumentata che esce oggi per Sony Music/Epic. Dopo 6 anni, arrivano quindi 11 inediti dove si rinnova mantenendosi fedele a se stesso il suono inconfondibile del marchio Subsonica, composto dai fondatori Max Casacci, Samuel Romano, Davide “Boosta” Dileo insieme a Enrico Matta ovvero Ninja e Luca “Vicio” Vicini.

“Non siamo una equipe fatta da persone diverse, ma siamo una entità che appare nel momento in cui noi 5 stiamo insieme” spiega la band. “Dopo un periodo di difficoltà e i nostri percorsi in solitaria, ci siamo chiesti se era necessario pubblicare questo decimo album per raccontare noi stessi e come vediamo il mondo. Ci siamo resi conto che l’assenza dei Subsonica poteva essere un problema per tutti quanti noi. Così abbiamo deciso di far rivivere questo spirito guida e fare questo album” spiega a Milano Samuel, la voce del gruppo che racconta come per ritrovare vigore i Subsonica siano tornati a lavorare come fecero nel loro primo omonimo album del 1997. La produzione è di Max Casacci e Subsonica mentre come ingegnere del suono è stata arruolata la lanciatissima Marta Salogn, che ha lavorato per l’ultimo album dei Depeche Mode.

E ‘ stato il cinema in qualche modo a dare la spinta per il nuovo album, quando Stefano Sollima li ha chiamati per comporre la colonna sonora per Adagio, in cui l’omonimo brano è presente in Realtà aumentata . “Ci ha lasciato molto liberi soprattutto dalla frenesia del costruire una canzone. Comporre per il cinema è bellissimo” spiegano i Subsonica, che hanno già alle spalle diverse colonne sonore, sarebbero pronti a ripetere l’esperienza. La sfida è anche quella di inserirsi in un panorama musicale completamente cambiato, “con cui entriamo in competizione virtuosa mantenendo connotazioni solo nostre. Il tentativo è quello di creare un album che ti tiene incollato dall’inizio alla fine, grazie a una solidità di scrittura” aggiunge Casacci.

E che Realtà aumentata sia un disco incisivo nel panorama musicale italiano, lo diciamo anche noi. Perché, come aggiunge Samuel, autore dei testi insieme a Max Casacci e Luca Ravagnin, “per i Subsonica le parole hanno la stessa importanza di ogni nota, di ogni colpo di batteria. Noi raccontiamo la realtà che vediamo cercando di immergerci dentro”. Peccato quindi che Amadeus non abbia preso il brano che i Subsonica avevano presentato per il prossimo Festival di Sanremo, decisione che Boosta dice essere stata accettata “in grande serenità. Sanremo è una vetrina splendida ma non è tutta lì la musica che esiste in questa nazione”.

I temi forti dell’album, come il ritmo che li accompagna, già li aveva anticipati il singolo Pugno di sabbia su una ragazza “Afroitaliana 2G…per sempre straniera”. Mentre non c’è Nessuna colpa nell’essere nati nel posto sbagliato dove le guerre costringono a fuggire e a rischiare la vita milioni di persone mentre le nostre coscienze tendono ad autoassolversi. Intanto nell’aria scoppiano i Missili e droni dell’aggressività mentre la democrazia si indebolisce nell’epoca dei social fra complottismi e discredito dell’informazione come cantano incalzanti in Scoppia la bolla con i concittadini Willie Peyote e Ensi. Mentre la radiofonica Mattino di luce parla di sofferte trasformazioni dell’identità sessuale, Cani umani evoca le sofferenze di chi si è sottomessa alla mentalità maschilista come fosse una divinità, per aprirsi a un coro gospel finale di liberazione e speranza.

“Siamo delle antenne che intercettano la realtà – spiega Max Casacci -. Non era mai successo prima che a causa di uno starnuto in Cina tutto il mondo fosse chiuso in casa per dei mesi, e questo ha evidenziato le fragilità di un presente globalizzato, come non erano evidenti gli effetti degli stravolgimenti climatici, come invece sono evidenti per tutti gli orrori delle guerre che stiamo continuando a vivere quotidianamente. Invece è diminuito il nostro senso di realtà, vedi alcuni filoni negazionisti o l’aumento di confinamento in un recinto individuale, quasi avessimo l’illusione di bastare a noi stessi. Dovremo forse considerare quei sogni collettivi che fanno scaturire delle azioni comuni che ci hanno sempre tenuto al riparo da quando popoliamo questo pianeta”.

Toccanti le canzoni più intime, come Universo in cui l’atmosfera musicale cosmica accompagna un testo sull’incomunicabilità per cui Max Casacci rivela di essersi ispirato al rapporto con suo padre per raccontare “una relazione fra un genitore e un figlio in cui la figura di riferimento è una figura in perenne conflitto con se stesso e con il mondo al punto di non accorgersi più di quello che ha accanto a se e intorno e dell’importanza che può avere ogni suo gesto per chi gli vive accanto”.

Delicato, sofferto ma pieno di desiderio di guarigione è il brano Vitiligine che Samuel, spiega, è riferita a una storia intimamente personale. “Le patologie autoimmuni sono sempre di più - ci spiega il cantante - La vitiligine è una forma di malattia autoimmune che racconta molto di quelle piccole fragilità umane ed emotive che generalmente siamo abituati a tralasciare. Fino al momento in cui il tuo corpo ti dice no, è importante qualsiasi cosa tu faccia nella tua vita. Il brano racconta questo meccanismo”.

“Realtà aumentata” anche per il prossimo tour nei palasport dei Subsonica che promette un palco spettacolare e l’uso di scenografie ipertecnologiche come non mai, affidato a un giovane collettivo di visual artist torinesi. La tournée, prodotta da Live Nation, partirà il 3 aprile da Mantova per proseguire il 4 aprile a Milano, il 6 aprile a Conegliano (TV), l’8 aprile a Roma, il 10 aprile a Bologna, l’11 aprile a Firenze per chiudere il 13 aprile a Torino.

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