domenica 16 dicembre 2018
Esce il bel film “Pane dal cielo” di Giovanni Bedeschi, ambientata nella Milano degli ultimi. La notte di Natale una coppia di senzatetto trova un misterioso bambino in un cassonetto. E tutto cambia.
I protagonisti del film “Pane dal cielo” di Giovanni Bedeschi

I protagonisti del film “Pane dal cielo” di Giovanni Bedeschi

COMMENTA E CONDIVIDI

«Laudato si’ mi Signore, per nostra sora panchina, per nostro frate cartone, per nostra sora coperta...». Un senzatetto dal volto segnato da rughe profonde e dagli occhi buoni recita la sua personalissima rivisitazione del Cantico delle creature di san Francesco prima di coricarsi sotto un ponte. I palazzi eleganti di Milano si illuminano di luci splendenti, mentre sotto i loro portici lentamente una umanità invisibile, avvolta di stracci, cerca riparo per dormire. Colpisce al cuore sin dalle prime accurate inquadrature, sospeso fra poesia e dura realtà, Pane dal cielo, film delicato quanto urgente, ambientato nel mondo dei senza fissa dimora che solo a Milano sono 13mila, oltre 60mila in tutta Italia. Una fiaba perfetta per il Natale, ma non solo, sul valore degli ultimi e la purezza di cuore: ha scelto di partire da qui per il suo primo lungometraggio Giovanni Bedeschi, noto regista di spot pubblicitari e videoclip pop, nonché produttore. Il film, idea e soggetto di Sergio Rodriguez, è distribuito in diverse città italiane a partire da oggi.

L’ispirazione è arrivata al regista dalla sua esperienza di volontario presso la mensa dell’Opera San Francesco per i poveri a Milano, in cui è ambientata la prima parte del film con la presenza di volontari e senzatetto veri, provenienti anche dai centri del Progetto Arca. In un cameo, anche il maestro Mauro Pagani, nel ruolo di un violinista da metro. È a quella mensa che si mettono in coda tutte le sere la quarantenne Lilli (la tenera Donatella Bartoli) e il cinquantenne Annibale (il ruvido Segio Leone) che di notte dormono alla Bicocca, presso la stazione Greco - Pirelli. Sono diventati amici sulla strada, si sostentano a vicenda finché la notte di Natale i due trovano in un cassonetto un neonato bellissimo. Lo portano al più vicino ospedale pediatrico, ma nessuno dei medici e degli infermieri riesce a vedere il bambino e loro vengono presi per pazzi. La stessa cosa succede con la gente frettolosa che corre a prendere la metropolitana, cercando di evitare i due “barboni”. Che si rivelano, invece, genitori improvvisati e tenerissimi di questo misterioso bambino “invisibile”. Al deposito della stazione di Lambrate, dove decidono di accudire il piccolo, si genera una piccola comunità, una eterogenea famiglia di senza dimora di ogni provenienza che si prende cura del bambino. Perché il tenero pargolo ha la dote di apparire solo ai poveri, agli ultimi, ma anche a chi sa guardare con gli occhi del cuore. Ed è il caso di Ada, una generosa signora borghese, la brava Paola Pitagora, che ha deciso di aiutare i due, come pure un amico blogger e poi un frate francescano. Piano piano la voce si sparge e la speciale apparizione di questo bambino, capace di dare gioia e amore al solo guardarlo, comincia ad attirare le folle desiderose di “vedere” davvero, arrivando anche alle orecchie del Papa. Nel buio della notte di Milano si accende quindi la vera Luce che illumina una nuova Sacra Famiglia, composta da tre “invisibili” speciali, e che dona speranza a tutti noi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: