giovedì 20 febbraio 2020
L'opera del 1918 di Mario Corsi torna sul grande schermo, a Foligno e ad Assisi, grazie al progetto “Visioni e musica” che rende omaggio alla figura del Poverello
Un'immagine del film muto “Fratello Sole” del 1918

Un'immagine del film muto “Fratello Sole” del 1918

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Dolce sentire..., immaginiamo che canterebbe un estatico san Francesco dinanzi a Frate Sole, il film (muto, del 1918) a lui dedicato, che realizzò il regista Mario Corsi un secolo fa e che ora torna ad incantare il grande pubblico degli inconsapevoli dell’esistenza di questo piccolo gioiello della cinematografia italiana. Film per certi versi epocale del 1918, che cambiò la percezione cinematografica quanto alla futura interazione tra le immagini e la musica. Un’impresa che lo scrittore, sceneggiatore e cineasta pistoiese, accettò di girare appena dopo essere tornato dal fronte della Grande Guerra, su espressa sollecitazione del critico musicale Eugenio Sacerdoti e del commediografo Ugo Falena. Un soggetto da realizzare altamente suggestivo quanto spirituale, e di cui Corsi comprese tutte le difficoltà dopo aver consultato l’intera bibliografia francescana ed aver raccolto la gran massa di fonti in merito alla vita del Poverello d’Assisi.

«Solo allora compresi a quale impresa ardita e pericolosa m’ero impegnato – ricordava Corsi – e mi tornarono allora in mente le parole dette qualche anno prima da Ferdinando Martini, in una conferenza, a proposito della Francesco da Rimini di d’Annunzio: “A cercare di elevarsi fino a così alte figurazioni, come quella cantata nel sommo Poema, c’è da correre il rischio di ruzzolare molto in basso». Ma il risultato invece fu elevatissimo: un’opera antesignana, esemplare, ambientata tra Assisi, Gubbio, Perugia e il Lago Trasimeno, con dei veri francescani a fare da comparse in un cast di attori professionisti. La prima del film, annunciato come «restituzione francescana in 4 canti, con poema sacro per orchestra e cori del compositore umbro (orvietano) Luigi Mancinelli», ebbe luogo il 7 giugno 1918 a Roma, all’Augusteo, e il regista raccontava con orgoglio: «Ricordo che dopo la proiezione i Cardinali e gli altri eminenti Monsignori vollero esprimere il loro vivo compiacimento al maestro Mancinelli, a Ugo Falena e a me, e dissero che dal cinematografo la Chiesa poteva aspettarsi, come l’Arte, grandi nobilissime cose».

Una prima memorabile, con il maestro Mancinelli alla direzione dell’orchestra e in platea la presenza di un autentico parterre de roi: i Principi di casa Savoia, i ministri del Regno e i maggiori prelati della Santa Sede. Straordinario successo di pubblico e di critica, allora, per Frate Soleche, adesso, riappare sul grande schermo nella versione restaurata nel 1998 dalla Fondazione Cineteca Italiana, la pellicola appartiene alla Cineteca di Milano, mentre le parti musicali sono state acquistate alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Fratello Sole torna quindi, in una prima esecuzione nazionale, domani sera, venerdì 21 febbraio (alle ore 21) all’Auditorium San Domenico di Foligno, nell’ambito dell’ambizioso e originale progetto di “Visioni e musica per san Francesco”, fortemente voluto dagli Amici della Musica di Foligno. Una versione per coro e pianoforte: al piano il maestro Marco Scolastra, in scena per “sottolineare” le immagini di Frate Sole insieme alle 120 voci del Corale Frate Sole diretto dal maestro, concertatore e direttore, Aldo Cicconofri. Un progetto al quale ha collaborato la Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco diretta dal maestro padre Giuseppe Magrino, la Corale Marietta Alboni di Città di Castello - direttore il maestro Marcello Marini - e il Coro Polifonico Città di Tolentino guidato dal maestro Cicconofri «il cui apporto è stato fondamentale per il suo lavoro certosino compiuto nell’adeguamento delle musiche – spiega il maestro Marco Scolastra – . Oltre a rendere omaggio al magnifico film di Corsi, questo nostro progetto “visioni e musica” (replica sabato sera, ore 21, al Teatro Lyrick di Assisi) simbolicamente apre anche le celebrazioni per il centenario della morte del maestro Mancinelli (1848-1921), il quale in Frate Sole inaugurò la tradizione dei grandi compositori di colonne sonore, una sorta di “padrino” musicale di Nino Rota e Ennio Morricone.

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