domenica 7 marzo 2021
Un saggio di Roberto Cicala descrive un’attività in bilico tra industria e artigianato. E che non è mai disposta a darsi per vinta
Dentro l'editoria, una fabbrica di soli prototipi

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L’autore che firma il contratto dice di chiamarsi Mario Rossi, e fin qui ci siamo. Pure sull’indirizzo della casa editrice sembrerebbero non esserci troppi dubbi. Via degli Scrittori, certamente, dove altro potrebbe avere sede? Al numero 9, per di più, che è di per sé garanzia di perfezione, eventualmente anche tipografica. Ad accendere una memoria prossima al sospetto è però la ragione sociale della Stamperia Manuzio. Il lettore sosta un istante, si domanda quale possa essere la provenienza del ricordo finché non gli torna in mente Il pendolo di Foucault, nelle cui pagine Umberto Eco rivelava, tra l’altro, il subdolo legame tra la sussiegosa Garamond, dedita a selezionare testi di qualità, e la cadetta Manuzio, che sottobanco dava alle stampe le opere dei temutissimi Aps, gli «Autori a proprie spese»: quelli che pagherebbero pur di essere pubblicati e che quindi, come atto di estrema coerenza, per essere pubblicati pagano. Quando poi si arriva alla città in cui il fantomatico editore dovrebbe stare, ecco un altro ammiccamento ai maestri del best seller. Tocca ad Andrea Camilleri, nella fattispecie, e alla sua Montelusa, che sarebbe il capoluogo al quale fa capo la più celebre Vigata.

Si fosse spinto ancora più in là nel gioco, Roberto Cicala avrebbe potuto aggiungere un codice postale sotto forma di Isbn, la sequenza numerica che identifica in modo univoco ciascun libro. Che cosa sia l’Isbn, a ogni buon conto, lo stesso Cicala lo spiega con chiarezza in un altro capitolo di I meccanismi dell’editoria (il Mulino, pagine 266, euro 24,00), che è un manuale da leggere come se fosse un saggio o forse un saggio camuffato da manuale. In altre parole, una rappresentazione plastica di quell’«industria dell’artigianato» che per l’autore è appunto l’attività dell’editore. Il quale, a differenza degli altri imprenditori, non può accontentarsi di mettere a punto un prototipo da replicare a volontà, magari introducendo qualche variazione, ma è sostanzialmente costretto a sfornare una serie di pezzi unici. Ogni titolo, osserva Cicala, ha la dignità e l’aleatorietà del prototipo, anche quando si inserisce in collane consolidate, come i proverbiali “Gialli Mondadori”, uno dei numerosi casi di studio che I meccanismi dell’editoria esamina in apposite schede che finiscono per comporre quasi un libro nel libro. Un altro approfondimento è dedicato al contratto-tipo che abbiamo descritto più sopra e che attraverso la malizia delle sue citazioni oblique lascia intendere quanto possa essere godibile, oltre che istruttiva, la lettura di un lavoro che nasce da una duplice ma non contraddittoria esperienza. Docente di editoria alla Cattolica di Milano e all’Università di Pavia, Cicala è infatti editore in proprio con la sigla di Interlinea, dinamica realtà novarese che da trent’anni si colloca tra letteratura e interrogazione spirituale, tra poesia e critica letteraria.

E forse è proprio per questo che nel mettere mano alla sua riflessione su «il mondo dei libri dall’autore al lettore» (così il sottotitolo) Cicala ha voluto insistere sull’immagine del «meccanismo», che richiama alla necessità di misurarsi con la concretezza di un dispositivo che, al di là di ogni entusiasmo idealizzante, deve funzionare, non fosse altro in termini di ritorno economico. Chi è ancora alle prime armi troverà in questo volume una guida completa, che non dà nulla per scontato: né che cosa sia una bozza né quali siano i segni convenzionali adoperati nella correzione, né tanto meno a che cosa corrispondano le sigle in uso nell’editoria digitale. Ma neppure il lettore più smaliziato resterà deluso. Cicala accenna al dibattito sullo statuto del libro e passa in rassegna le diverse professioni dell’editoria, rievoca episodi emblematici e dedica il giusto spazio a figure chiave come Elio Vittorini e Gianni Rodari, l’autore grazie al quale anche in Italia l’editoria per ragazzi divenne finalmente adulta. Non c’è paragrafo nel quale sia trascurata la dimensione storica, ma nello stesso tempo I meccanismi dell’editoria nasconde dietro il rigore accademico qualcosa dell’instant book, dato che l’intero percorso si snoda nella prospettiva dell’ennesima crisi abbattutasi sul settore a causa della pandemia. Nonostante questo, sostiene Cicala, si può ragionevolmente sperare che il futuro abbia ancora la forma di un libro aperto. O, meglio, che sia una storia in gran parte ancora da scrivere.

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