giovedì 1 giugno 2017
Piace all'Italia dei mille campanili la competizione del ministero dei beni culturali. Diciotto le località del Sud in lizza per il 2020. Dodici del Nord. Otto del Centro e altre otto nelle isole
Piazza del Duomo a Pistoia, Capitale italiana della cultura 2017

Piazza del Duomo a Pistoia, Capitale italiana della cultura 2017

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Piace all’Italia dei mille Comuni e dei mille campanili l’idea di sfidarsi nel segno della creatività, della storia, del bello. Sono 46 le città che hanno risposto al bando dei ministero dei beni culturali per conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura 2020. Un vero e proprio record rispetto alle precedenti edizioni del “concorso di bellezza” che mette in palio il marchio nazionale e un milione di euro come premio.

Dodici sono Comuni del Nord: Asti, Bellano (Lecco), Casale Monferrato (Alessandria), Cuneo, Merano (Bolzano), Parma, Piacenza, Pieve di Cadore (Belluno), Reggio Emilia, Scandiano (Reggio Emilia), Tremezzina (Como), Treviso.
Otto appartengono al Centro Italia: Ancona, Fabriano (Ancona), Foligno (Perugia), Macerata, Montepulciano (Siena), Pietrasanta (Lucca), Prato, Tivoli (Roma).
Diciotto sono del Sud: Agropoli (Salerno), Alberobello (Bari), Altamura (Bari), Aversa (Caserta), Benevento, Bitonto (Bari), Capaccio Paestum (Salerno), Caserta, Ceglie Messapica (Brindisi), Fasano (Brindisi), Gallipoli (Lecce), Lanciano (Chieti), Ravello (Salerno), Salerno, Telese Terme (Benevento), Teramo, Vibo Valentia, Villa Castelli (Brindisi). E i Comuni delle isole sono otto: Agrigento, Catania, Nuoro, Oristano, Messina, Noto (Siracusa), Ragusa, Siracusa.

Il Mezzogiorno si è mobilitato in modo massiccio se si considerano le diciotto città del Sud a cui si aggiungono le otto delle isole. La Campania è la regione più “rappresentata” con otto località in lizza, seguita dalla Puglia con sette località. Ora le amministrazioni sono chiamate a confermare la propria adesione depositando entro il 15 settembre un dossier di candidatura con il programma delle attività culturali. I dossier verranno esaminati da una giuria di sette esperti per selezionare entro il 15 di novembre le dieci finaliste da invitare a un incontro di presentazione pubblica. La città Capitale italiana della cultura 2020 verrà resa nota entro il 31 gennaio 2018. «Sono felice di questa forte partecipazione – dichiara il ministro Dario Franceschini –. Comuni grandi e piccoli di tutt’Italia hanno deciso di investire sulla cultura come cardine del proprio sviluppo».

L’esperienza della Capitale italiana della cultura è nata sulla scia della competizione per assegnare il titolo di Capitale europea della cultura 2019 che spetta all’Italia e che si è aggiudicato Matera. Nel 2015 la prima edizione della Capitale italiana della cultura ha visto sotto i riflettori in un ex aequo le cinque città finaliste sconfitte da Matera: Ravenna, Siena, Perugia, Cagliari e Lecce. Nel 2016 è stata Mantova ad aggiudicarsi il titolo. Quest’anno è Pistoia la Capitale italiana della cultura 2017. Nel 2018 toccherà a Palermo potersi fregiare del titolo. Nel 2019 sulla ribalta salirà Matera come Capitale europea della cultura. E per il 2020 la sfida è aperta.

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