sabato 11 febbraio 2023
Dipinta dal maestro senese tra 1313 e 1318 nella basilica inferiore di San Francesco è uno dei gioielli del gotico italiano. Dopo otto mesi di restauri tornano leggibili dettagli e colori da fiaba
Torna a splendere la cappella di San Martino, capolavoro di Simone Martini

Sacro Convento di Assisi

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Assisi non è solo Giotto. La basilica inferiore ha visto all’opera i migliori artisti dell’Italia centrale. Tra questi il grande senese Simone Martini, che nella cappella di San Martino vi lasciò quelli che sono tra i più belli (se non forse i più belli) affreschi della stagione gotica. Dipinti tra 1313-1318, a pochi anni dalla rivoluzione giottesca, di cui fanno propria la lezione del vero, ma intrisi della più raffinata e fiabesca cultura visiva d’Oltralpe, sono stati oggetto di una importante campagna di restauri durata otto mesi, i cui risultati sono stati presentati oggi nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Dopo i saluti del Custode del Sacro Convento di Assisi fra Marco Moroni, e del Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria Giuseppe Lacava, sono intervenuti il direttore della Galleria nazionale dell’Umbria Marco Pierini e il capo restauratore Sergio Fusetti.

Sacro Convento di Assisi

«Con la riconsegna della cappella di San Martino – ha dichiarato fra Marco Moroni – si aggiunge un tassello assai prezioso ai lavori di restauro che stanno interessando da diversi anni le pareti affrescate della chiesa inferiore e che seguono una ben precisa progettualità. Grazie alla perizia dei restauratori e al sostegno di tante persone e di enti privati e pubblici potremo giungere all'ottavo centenario della morte di san Francesco, nel 2026, a vedere la basilica nel suo pieno splendore».

Le storie del santo di Tours, dall’episodio della divisione del mantello fino alla morte, sono raccontate da Simone Martini come un libro affrescato. Le scene hanno ritrovato la brillantezza originaria e la piena leggibilità, esaltando la freschezza narrativa e la preziosità dei dettagli attraverso cui l’artista senese trasporta la vita di Martino nel Trecento, tra vita di corte, militare ed ecclesiastica.

Sacro Convento di Assisi

«Da vicino – ha dichiarato Sergio Fusetti, che ha curato i lavori di restauro –, si può notare la raffinatezza del miniaturista senese. Molto espressivi sono i volti, le notevoli decorazioni come le aureole punzonate e la ricercatezza degli abbigliamenti delle sue figure, come gli abiti damascati dei soldati. La bellezza del nostro lavoro sta nel fatto che non c’è macchina che possa sostituirci».

La cappella, la prima a sinistra della basilica inferiore, fu commissionata Gentile Partino da Montefiore, cardinale della basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti a Roma, che nel 1312 stanziò 600 fiorini d’oro per la sua costruzione e decorazione. Simone Martini realizzò gli affreschi in tre fasi, alternandoli ad altri impegni a Siena (la celebre Maestà in Palazzo Pubblico) e a Napoli, alla corte degli Angiò. Le vetrate furono realizzate da Giovanni di Bonino su disegno di Martini.

Sacro Convento di Assisi

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