Scoperta nel Lazio una tomba etrusca con i resti di quattro persone

Il rinvenimento guidato dalla Baylor University, senza precedenti per l’area di San Giuliano, nel Lazio, arricchisce la comprensione di questa civiltà attraverso il suo patrimonio funerario
July 25, 2025
Scoperta nel Lazio una tomba etrusca con i resti di quattro persone
Unicamillus | Missione archeologica della Virgil Academy
Un team internazionale di archeologi, guidato dalla Baylor University (Texas), ha scoperto una tomba etrusca completamente sigillata risalente al VII secolo a.C. nella necropoli di San Giuliano, nel Lazio. La tomba, rimasta intatta per oltre 2.600 anni, contiene i resti di quattro individui distesi su letti di pietra scolpita, circondati da numerosi oggetti funerari perfettamente conservati, tra cui circa 75 vasi ceramici finemente decorati, un bacile in bronzo, 10 fibule in bronzo e 2 in ferro, 2 punte di lancia in ferro, 2 fermatrecce in argento, un copricapo in cuoio, una fuseruola e perle in pasta vitrea. Questi ornamenti rituali, il cui numero è in costante aggiornamento a mano a mano che proseguono gli scavi, offrono preziose testimonianze sul mondo funerario etrusco.
Si tratta perciò di una scoperta archeologica straordinaria ed un ritrovamento eccezionale, che riporta alla luce le radici di questa civiltà, arricchendone in modo significativo la conoscenza attraverso il mondo funerario. Il rinvenimento, avvenuto sotto la direzione scientifica di Davide Zori, archeologo e docente, alla base ha il lavoro della Virgil Academy, ente filantropico fondato da Gianni Profita, rettore dell'Università UniCamillus. Dal 2016, infatti, la Virgil Academy è titolare della concessione ministeriale per le attività di scavo e ricerca sull'altopiano di San Giuliano.
«Il fatto che la tomba non sia mai stata violata, né in epoca romana né moderna - racconta Zori - è straordinario. L’accesso avveniva tramite un profondo dromos (corridoio), al termine del quale il team ha trovato una lastra di tufo integra che sigillava l’ingresso alla camera sepolcrale. Rimosso il portale, la tomba ha rivelato un corredo funerario e i resti di quattro individui adagiati su letti scolpiti nel nenfro». Nello specifico, gli oggetti suggerirebbero la presenza di due coppie uomo-donna, ma ulteriori analisi antropologiche e genetiche sono attualmente in corso.
Il team in effetti stava scavando in quest'area dopo un censimento sistematico delle tombe della necropoli, dopo che una moderna analisi georadar aveva suggerito la presenza di una via funeraria, successivamente confermata appunto dallo scavo. Dal 2016, grazie al progetto Sgarp (San Giuliano Archaeological Research Project) sono state documentate oltre 600 tombe nella zona, ma questa è la prima trovata completamente inviolata. Questa scoperta rappresenta infatti un esempio virtuoso di cooperazione tra enti italiani e accademie straniere, e dimostra quanto sia strategico valorizzare aree ancora fuori dai circuiti turistici più battuti ma dal forte potenziale scientifico, culturale e formativo.
«L’obiettivo di Sgarp – conclude Zori - è ricostruire le trasformazioni a lungo termine nell’occupazione umana dell’altopiano di San Giuliano e delle colline circostanti. Il progetto mira quindi a indagare l'insediamento etrusco e a comprendere le transizioni successive, tra cui l'incorporazione nell'Impero Romano, i cambiamenti nel sistema insediativo medievale e l'abbandono finale del sito, avvenuto poco prima del 1300 dc».

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