Parigi, chiese “municipali” a rischio rovina
Da Saint-Augustine a Saint-Eustache, gli edifici di culto di proprietà del Comune reclamano interventi urgenti per evitare di cadere in preda al degrado. La denuncia di Le Figaro alla vigili
Alcune tre le più belle chiese di Parigi rischiano il degrado. A denunciarlo è il quotidiano Le Figaro che da mesi sta portando avanti una campagna per la salvaguardia di questo bene architettonico, storico e artistico, nonché spirituale, della Ville Lumière, dei suoi abitanti e di 28 milioni di turisti. Per legge, dal 1905 al Comune di Parigi fa capo un patrimonio culturale che comprende 96 edifici, di cui 9 templi, 2 sinagoghe e 85 chiese. Tra le “magnifiche 10” a rischio il quotidiano cita edifici antichi e centrali, «gioielli come Saint-Augustine, la Madeleine, Saint-Eustache, Saint-Sulpice, Notre-Dame-de-Lorette, Saint-Merri e Saint-Séverin». Affreschi sbiaditi per le infiltrazioni piovane, fondamenta scosse dalle vibrazioni del metrò, cupole minacciate dalle crepe. E interventi tampone che non affrontano il problema: è il caso dell'impalcatura “antipioggia” posta sulla chiesa di Saint-Philippe du Roule, nel prestigioso VIII arrondissement, vicino all'Eliseo: un finto “tetto” costato 700 mila euro, che rinvia a data da destinarsi il rifacimento del tetto vero. «In dodici anni il Comune di Parigi ha lasciato correre, preferendo finanziare lo stadio Jean-Bouin o la Gaité Lyirique - accusa il portavoce dell'Osservatorio del patrimonio religioso, Maxime Cumunel -. Quando si gestisce un budget di 8 miliardi di euro, è una questione di priorità». Già il 25 ottobre scorso Le Figaro aveva pubblicato un articolo dal titolo Chiese parigine, un patrimonio in pericolo. Rilanciando il grido di allarme dell'Osservatorio e dell'associazione Sos Parigi, calcolava che, in dieci anni, a fronte di un aumento del budget comunale del 59%, gli stanziamenti per gli edifici religiosi di proprietà comunale erano diminuiti del 27%.Dal Comune rispondono che negli ultimi due mandati socialisti sono stati destinati alla manutenzione degli edifici di culto 150 milioni di euro: soldi spesi per ristrutturare una trentina di tetti e facciate e per restaurare, tra l'altro, la torre nord di Saint-Sulpice (28 milioni) e la torre Saint-Jacques. Tra il 1990 e il 2001 la destra aveva lanciato un piano equivalente, che però era rimasto incompiuto. Ma la campagna di Le Figaro sembra avere colpito nel segno: la candidata socialista alle prossime elezioni, Anne Hidalgo, promette di ampliare «il restauro del patrimonio civile e religioso, simbolo della nostra storia e della nostra memoria».
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