Gutenberg del 10 ottobre: quando l'IA entra nella nostra mente

Crescono le interazioni con le intelligenze artificiali su questioni psicologiche anche delicate. È la fine della relazione o l’inizio di una rivoluzione?
October 9, 2025
Gutenberg del 10 ottobre: quando l'IA entra nella nostra mente
La copertina di "Gutenberg" n. 44, 10 ottobre 2025
Mentre noi non sappiamo come funzioni il pensiero delle macchine, loro sembrano riuscire a capire il nostro: o almeno così ci sembra, perché crescono le interazioni con le intelligenze artificiali su questioni psicologiche anche delicate. È la fine della relazione o l’inizio di una rivoluzione che chiede nuovi modi di pensare? Gutenberg del 10 ottobre prova a rispondere.
Andrea Lavazza analizza i casi in cui alcuni pazienti hanno scoperto che dietro le parole del terapeuta c’era un algoritmo, chiedendosi se i chatbot prenderanno il posto dei terapeuti: no di certo, almeno per ora... Intanto fanno compagnia. Tra etica e digitale, Vincenzo Ambriola si sofferma sulle storie di vite spezzate perché l’algoritmo non riconosce la fragilità in un mondo che ancora fatica a proteggere i più vulnerabili: per ora sono casi isolati, ma l’attenzione deve restare vigile. Rischi quindi, ma anche opportunità: Simone Paliaga presenta diversi studi recentemente pubblicati che prospettano un futuro in alleanza con le macchine verso un nuovo  paradigma in cui mente umana e IA generativa si incontrano e si potenziano passando dalla paura alla possibilità di un'alleanza cognitiva e culturale. Infine lo sguardo d'artista di Raul Gabriel ci ricordano che gli algoritmi non inventano, ma replicano il nostro torpore e lo perfezionano. Non sono loro a impoverire il pensiero, siamo noi a consegnarglielo pronto all’uso: la banalità della IA è soltanto lo specchio della nostra.
Apre la sezione Percorsi la ricognizione di Alessandro Michelucci sulle lingua a rischio di estinzione oggi nel mondo; spazio quindi all'intersezione tra poesia e arti visive, protagonista sia della mostra "Global Visual Poetry" a Milano sia di "Scrittura Obliqua" al Museo Nazionale di fotografia di Cinisello Balsamo, entrambe presentate attraverso le parole dei curatori (rispettivamente Raffaella Perna e Matteo Balduzzi). Un'altra intersezione esplorata da questo numero del settimanale culturale di Avvenire è quella tra sacro e politica, presentando lo studio di Ivan Foletti sull'imperialismo russo e il mito di Bisanzio e quello di Michele Bacci sulle differenti tradizioni nella rappresentazione della santità tra Oriente e Occidente; infine due ritratti d'artista in chiave letteraria: Vincent van Gogh attraverso le sue lettere alla sorella e Francis Bacon protagonista della narrazione di Maylis Besserie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA