martedì 16 aprile 2024
Due giorni nel quartiere di Napoli per la terza edizione di "Noi non loro", evento costruito dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità. Parla la responsabile suor Donatello
La grafica del convegno nazionale

La grafica del convegno nazionale - Pastoraledisabili.chiesacattolica.it

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Al progetto di vita di qualsiasi individuo si lavora insieme. E anche per le persone con disabilità, la condivisione del cammino deve essere la norma. Da questa base prende il via il Convegno nazionale “Noi non loro” (in programma dal 19 al 21 aprile), promosso dal Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, giunto alla terza edizione. Quest’anno l’appuntamento si sposta da Roma a Napoli, o meglio, nel quartiere di Scampia perché «l’idea – spiega suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Cei – è quella di andare incontro ai territori».

Barriere e accessibilità

La proposta di tenere l’appuntamento nella periferia partenopea è «nata per caso», testimonia suor Veronica, ma poi è divenuta sempre più una scelta convinta: «Molti – ricorda – mi avevano detto che sarebbe stato impossibile perché c’erano troppe barriere. Sì, le barriere ci sono, ma abbiamo trovato facilitatori che hanno realizzato le rampe e gestito l’accoglienza diversa. È un territorio ricco, la Campania, da rimanere senza parole per quanto sta mettendo in atto: dalle case famiglie, dove vivono le persone con disabilità senza genitori, a una parrocchia di Scampia dove il sacerdote è un tecnico Aba per l’autismo. Parrocchie accoglienti. L’idea di spostarsi nei territori è poi quella di far vedere la bellezza, l’accessibilità dei luoghi ma soprattutto la partecipazione».

Le stagioni della disabilità

Tutte le relazioni all’interno del convegno guardano all’ambito teologico e pedagogico. «Abbiamo una visione della persona che tiene conto di entrambi gli ambiti – continua la responsabile Cei –: fede e vita. Con i 500 ospiti della due giorni di Scampia parleremo di tutte le età della vita, dall’età evolutiva a quella adulta. È anche interessante come alcune diocesi si siano mosse, arrivando alla sinergia con progetti di vita insieme al Comune e alla Caritas, con l’8xmille». Per la prima volta l’evento avrà l’audiodescrizione anche per la parte liturgica per permettere alla buona rappresentanza di persone con disabilità visiva di poter seguire. Alcune di loro avranno inoltre modo di raccontare la partecipazione all’interno del cammino sinodale: «Avremo dei giovani che racconteranno la loro esperienza e che si cimenteranno in vari contesti, come lo sport e l’arte, per permettere a ognuno di partecipare nella misura in cui può». In tutto, durante il convegno saranno 60 le esperienze narrate, precedute dall’illustrazione del Rapporto della Cbm, da un video realizzato sui progetti che la Cei sta portando avanti, ma soprattutto dalla donazione di giochi accessibili per le varie età della vita alle parrocchie di Scampia. «La sfida – aggiunge – è creare una cultura nuova. Lo scivolo serve se provoca una riflessione e la partecipazione dell’altro».

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