Parlare del Vangelo coi meme C'è una pagina che fa sul serio

December 3, 2020
Emilia Flocchini mi segnala un video di tifosi di Maradona che pregano per lui l'Eterno riposo e il Padre nostro come se intonassero un coro allo stadio (commentato su queste pagine da Marina Corradi): di lì, per caso, arrivo a una pagina Facebook che si chiama "La/c/chiesa" ( bit.ly/3mEIznF ) – da pronunciare tutto attaccato, alla stregua di chi ne parla come fosse un'entità astratta e non una comunità di persone. È stata creata da un paio d'anni e si definisce «un meme project di evangelizzazione non autorizzata». E già qui fatico a decodificare: a «evangelizzazione» ci arrivo; «non autorizzata» lo posso interpretare come: «non abbiamo (e non vogliamo) alcun imprimatur»; un «meme» ho imparato che è un'associazione tra immagini d'attualità, o comunque molto comprensibili, e testi sovrascritti, con un effetto d'insieme umoristico o bizzarro. Ma non so tradurre «meme project», pur trovandone traccia in Rete. Così chiedo direttamente agli amministratori della pagina, dai quali ottengo una risposta immediata e impeccabile: «Noi cerchiamo di parlare del Vangelo attingendo da quel sapere "tradizionale" di quella parte della Rete basata sui meme e su riferimenti alla cultura pop che sappiano far ridere e pensare». Scorro gli ultimi post e trovo che i materiali pubblicati sono abbastanza fedeli a questa dichiarazione d'intenti. Certo, per comprenderne diversi e per approvarne senza riserve alcuni dovrei salire sulla macchina del tempo e ringiovanire di qualche decennio; ma vedo, sul gruppo chiuso dal nome provocatorio che fa da pensatoio-filtro alla pagina, un pentalogo che, pur con leggerezza e ironia, lascia intendere una lodevole selettività sui contenuti, a fronte dell'apertura verso le diverse appartenenze ecclesiali. Come assaggio cito, tra i meme che ho decodificato, l'immagine del profilo. Vi compare un don Alberto Ravagnani invecchiato e in abiti liturgici pontifici. Intorno, le scritte: «la/c/chiesa» e un'intraducibile parodia del motto che campeggia sullo stemma di Papa Francesco: «memando atque eligendo».

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