Un odio che non finisce mai

Ora i bambini ebrei di Parigi e Madrid e Amsterdam vanno a scuola la mattina con paura. Imparano ad avere paura. Di nuovo, in quanto ebrei
October 5, 2025
Mi chiedo quanti bambini, a Parigi a Londra o in America, bambini ebrei ortodossi che andavano a scuola con la kippah in testa ogni mattina, quella kippah l’abbiano tolta, e a scuola vadano con paura. Mi chiedo come le loro madri li aspettino con ansia, se appena tardano a tornare. E mi domando quanto, nelle cerimonie in Sinagoga, i presenti non sussultino a ogni rumore insolito, e non si voltino inquieti alla porta. Come a Manchester, nel giorno dello Yom Kippur, dove un islamico siriano, cittadino britannico, ha accoltellato e ucciso due fedeli. So che le minacce e le aggressioni agli ebrei non sono mai finite davvero, dopo l’Olocausto. Ma anni fa faceva notizia, dalla Francia, un cimitero ebraico devastato, o delle scritte antisemite sui muri di Parigi. Poi è stato un crescendo, come se un virus apparentemente rimasto latente in un organismo riprendesse vigore. E già dieci anni fa c’erano famiglie ebree che dalla Francia, avvertendo quel vento sinistro alzarsi di nuovo, portavano i figli in Israele. Quegli stessi figli che ora sono sotto le armi, a Gaza. Poi è stato il 7 ottobre: un pugno feroce, indescrivibile, su Israele. Credo che noi non possiamo capire a fondo lo shock di un nuovo pogrom, 80 anni dopo Auschwitz, ma, in quella Terra che gli ebrei chiamano promessa. Ciò che poi è stato fatto a Gaza in questi due anni, tuttavia, è intollerabile. Una moltiplicazione iperbolica della morte, nell’assurda idea di sradicare un nemico che risorgerà sempre: nei figli di chi è stato ucciso. Hamas ha richiamato l’Olocausto dagli inferi, in cui era solo addormentato.
Ma, quanto male ha fatto poi a Israele il governo di Benjamin Netanyahu? Israele non è solo Netanyahu, né solo gli ultraortodossi in Cisgiordiania che bruciano i villaggi palestinesi. Israele sono anche i genitori degli ostaggi che supplicano la fine della guerra, e le centinaia di migliaia di uomini e donne che hanno riempito le piazze contro questo governo. Ora però, per quegli ordini non scritti che muovono in massa, ciecamente, la pubblica opinione, Israele tutto, è diventato nemico. Piange una donna davanti alla sinagoga attaccata a Manchester: «Non c’è più posto per noi, qui, ora». «Non c’è posto per noi»: l’odore acre dell’antisemitismo si è allargato in Occidente, e quasi ovunque. Il governo Netanyahu, nella sua vendetta all’ennesima potenza, ha generato questo odio. E ora i bambini ebrei di Parigi e Madrid e Amsterdam vanno a scuola la mattina con paura. Imparano ad avere paura. Di nuovo, in quanto ebrei. Come se la storia per il loro popolo fosse solo un perpetuarsi, con brevi pause, di un odio, che non finisce mai.

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