Rai 2: “Linea verde”, esplorando la Sicilia

September 2, 2021
Avevamo seguito in Sicilia all'inizio di agosto Linea verde estate. Mercoledì siamo tornati sull'Isola con Linea verde radici, altro derivato dal capostipite Linea verde, che a sua volta si rifaceva a La tv degli agricoltori poi A come Agricoltura e Agricoltura domani. Ma questo non significa che i programmi si assomiglino. A unirli è la terra, che ognuno, però, interpreta in modo diverso: come base per il nostro sostentamento, come bellezza naturale, come meta turistica o come ricerca delle proprie radici dal punto di vista storico, culturale e scientifico. Quest'ultimo è appunto il caso di Linea verde radici, che il 1° settembre ha proposto su Rai 1 una puntata speciale in prima serata oltre il tradizionale appuntamento del sabato alle 12,30. A guidare il viaggio, anche in questo caso, Federico Quaranta, con il suo caratteristico stile tra il divulgatore e il viandante (meglio sarebbe con qualche drone di meno), già sperimentato su Rai 2 con Il provinciale. Al seguito di Quaranta abbiamo attraversato la Sicilia dai crateri dell'Etna alle isole Egadi, incontrando vulcanologi, pescatori, maestri d'ascia, costruttori di muri a secco, cavatori di zolfo, ognuno con la propria storia e un profondo legame con l'Isola. E poi gli artisti: Roy Paci, Moses Concas, Lello Analfino, i Tinturia e Alfio Antico, che hanno come teatro templi greci, uliveti e piantagioni di fichi d'India. Quindi le citazioni dei grandi della letteratura siciliana: Verga, Pirandello, Sciascia. Per poi approdare nella Valle del Belice, segnata per sempre dal terremoto che distrusse paesi come Gibellina, oggi trasformato in un'opera d'arte a cielo aperto con l'immenso “Cretto” del geniale Alberto Burri. Tappa finale a Marettimo, la più lontana delle Egadi con il Mediterraneo che si mostra crocevia di infinite culture, culla della civiltà Occidentale, custode di tutte le storie e padre delle nostre radici.

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