Arriva una Cer tutta agricola

March 8, 2025
Una comunità energetica tutta agricola. Strumento già sperimentato in altri ambiti dell’economia e della società, la condivisione di energia tra soggetti diversi sbarca infatti anche in agricoltura. E punta ad essere un esempio da seguire. Con tutte le incognite del caso, ma con buone prospettive di crescita. L’esperimento si chiama ConfagriCER e si presenta come “la prima comunità energetica rinnovabile di respiro nazionale dedicata al settore agricolo”. Tenuta a battesimo da Confagricoltura, l’iniziativa è stata presentata pochi giorni fa al Key-The Energy Transition Expo di Rimini e sfrutta le possibilità messe a disposizione dalle regole sulle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) così come la capacità delle imprese agricole di essere anche produttrici di energia. Obiettivo dichiarato di ConfagriCER è quello di di promuovere la condivisione di energia tra le aziende agricole, incentivando l’autoconsumo diffuso e favorendo la sostenibilità economica e ambientale. Le imprese aderenti potranno condividere l’energia rinnovabile generata da nuovi impianti per il consumo locale, con possibilità di venderla. In questo modo, la multifunzionalità in agricoltura aggiunge si arricchisce di un altro tassello. E non si tratta solo di un’attenzione in più all’ambiente. Ma di qualcosa che potrebbe avere risvolti postivi anche sui bilanci delle imprese. Costituita come cooperativa, la CER agricola si propone infatti alle aziende come uno strumento per ottimizzare le risorse e ridurre i costi energetici. ConfagrCER è già per forte di un progetto pilota (di Confagricoltura Mantova), che vede la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle aziende agricole locali. L’energia prodotta sarà destinata all’autoconsumo diffuso e alla condivisione tra i soci. A sostenere tutto dal punto di viste tecnologico sarà Edison, che lavorerà a fianco degli agricoltori per lo sviluppo degli impianti e il supporto tecnico alle imprese agricole. Certo, si tratta di una iniziativa che prende avvio adesso e che deve quindi fare molta strada. Che però è di fatto una strada obbligata: l’aumento dei costi delle materie prime ed energetici in particolare, ha messo in difficoltà anche le imprese agricole che, tra l’altro, devono fare i conti pure con la loro peculiarità di essere “fabbriche a cielo aperto” – e quindi sottoposte alle bizze del clima – così come quella di avere a che fare con cicli produttivi solo parzialmente controllabili come sono tutti quelli naturali. Poter contare su una migliore gestione delle risorse energetiche, potrebbe davvero fare la differenza per molte imprese. © riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA