mercoledì 4 maggio 2022
I capelli biondi come il suo papà da bambino, ma le guance più paffute. Martino, un anno e mezzo, dorme. Angelico, come lo sono tutti alla sua età. (Cosa ci accada dopo, è un gran mistero). Quando dorme lo considero con maggiore stupore, questo nipote che ha negli occhi un'ombra del verde bruno degli occhi di mio padre. Il colore d'occhi, diceva lui, dei Galli Boi, remoti invasori della Pianura padana.
Il problema, vedi bambino, è che il 2020 non era un grande anno per nascere. Il Covid prima, ora una guerra. Potenti che parlano di atomiche - tattiche, le definiscono, cioè distruggerebbero "solo" una città. Fosse comuni, colonne di profughi e parole antisemite, di nuovo, ad alta voce. Come un incubo che torna.
Poi penso: quel tuo bisnonno, era del 1914. Un anno dopo suo padre partiva, fante, per il Piave. Nel '22 la Marcia su Roma, nel '40 la guerra. Tuo nonno, Martino, aveva 26 anni: Grecia, Russia, Don. Nel '43, pelle e ossa, marchiato da ciò che ha visto, torna. Accanto a lui, in centinaia di migliaia erano morti.
Il bisnonno però era vivo, e ha avuto figli, che hanno avuto figli, e ora te, un pronipote. (Perché lui vivo e tanti altri no, è un altro mistero).
Ma mi consolo, bambino che dormi: anche il 1914 non era granché per venire al mondo. Eppure tu ora sei qui. Ciò che vi attende, voi del 2020, è nelle mani Dio - e degli uomini che vogliono il bene.
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