giovedì 29 settembre 2016
Roma – Seduti a un grande tavolo in un ristorante di lusso, dieci partecipanti a un convegno non si conoscono fra di loro. Sono professionisti di mezza età, tranne una ragazza bruna e un giovane sui 25 anni, elegante. L'ultima ad arrivare è una signora anziana vistosamente truccata e ingioiellata. Chiede di tenere un posto libero accanto a sé, perché aspetta un amico.I camerieri volteggiano attorno al tavolo versando un bianco spumeggiante nei calici. La conversazione stenta a decollare. A rompere il ghiaccio è la vecchia signora, che inizia amabilmente a chiacchierare del caldo, e dell'estate che non vuole finire. I commensali convengono, educatamente.La osservo: deve avere superato di molto i settanta, ma i capelli, freschi di parrucchiere, sono completamente neri. Gli occhi chiari sono ancora molto belli, e il volto è liscio, ma di una morbidezza non naturale, e le labbra appaiono come gonfiate. Deve avere fatto ampio ricorso a chirurgia estetica e botox. La collana d'oro al collo è massiccia, gli anelli alle dita evidentemente autentici e preziosi: ma quel collo, nonostante tutte le creme, non nasconde le rughe; e le mani, con le vene bluastre in rilievo sul dorso, denunciano spietatamente gli anni. La signora intanto ha preso a raccontare della villa ai Parioli in cui vive sola, e ora ricorda le sue amicizie di gioventù: il conte Di X., la duchessa Di Y., la marchesa Di Z.: snocciola con sussiego cognomi alteri di cinquant'anni fa, che ai commensali non dicono nulla.Allora cambia discorso: «Quanti anni mi date?», domanda con civetteria. Silenzio a tavola. «Fra un anno ho ottant'anni, ditemi, ne li dareste?» Tutti si nega gentilmente, in coro. Poi la dama si mette a dare consigli di bellezza alla giovane donna bruna: «Sai cara, per quelle rughette attorno agli occhi dovresti usare la crema X, è miracolosa...».Si sorride attorno al tavolo, non nascondendo un velato compatimento per la signora. Tranne il ragazzo, che pare infastidito. Le risponde, quando lei gli rivolge la parola, volutamente a voce molto alta, a sottolineare che la vecchia è un po' sorda. Poi, gelido: «Signora, mia madre è ben più giovane di lei, ma non si tinge i capelli». La donna incassa, ha un attimo di esitazione, poi replica: «Vede, giovanotto, il fatto è che noi donne non siamo tutte così coraggiose».E finalmente la vecchia truccata da star ha detto una cosa sincera, che suscita in me simpatia. «Io non sono coraggiosa», ha detto, «io della vecchiaia ho paura». Una tremenda paura, a giudicare da come esorcizza i suoi segni, non riuscendo però a occultarli del tutto, con quelle mani vizze. Vorrei dirle: signora, lei sarebbe tanto più bella, con quegli occhi, senza trucco, e con i capelli bianchi. Però taccio, pensando: e io, alla sua età, quanta paura avrò? Il posto tenuto libero accanto alla vecchia dama è rimasto vuoto. Un amico aveva promesso di esserci, ma non è venuto nessuno.
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