Sos, la tecnica sequestra la libertà dei cervelli
venerdì 23 febbraio 2024
Nel corso delle ultime settimane sembra che l’attacco tecnologico al cervello si sia intensificato. E se è così, una tale invasione comunicativa e pubblicitaria crescerà ulteriormente nel futuro. Niente è stato finora così sinteticamente concepito per soddisfare nello stesso tempo interessi economici e interessi politici. In passato si poteva distinguere fra Stato e società, fra mercato e politica. Ora l’attacco dei grandi poteri del mondo, attacco alle libertà, cioè alla libera volontà degli individui di prendere decisioni autonome e consapevoli, ci mostra che tanto la politica quanto il mercato sentono un urgente bisogno di tenerci sotto controllo, neurologicamente, cittadini e consumatori, cioè noi “cittadini consumatori”. Questo controllo lo si vuole esercitato più a lungo possibile e ininterrottamente nel corso della giornata, sulla vita mentale di tutti, a tutte le età. Sequestrare e monopolizzare la voglia di vivere e di socializzare, di esprimersi e divertirsi, di sentirsi appagati e di combattere l’invecchiamento, tutto questo avviene ora con l’uso di tecnoscienze in sviluppo inarrestabile. E questo in un’epoca nella quale il declino culturale e morale si sta accelerando. Ci si meraviglia nel vedere quale mancanza di previsione e di immaginazione psicologica e sociologica mostrino e abbiano già mostrato gli intellettuali di ogni tipo nei confronti delle tecnocomunicazioni e delle neurotecnologie. Qualche segnale in senso contrario per fortuna c’è. La città di New York ha portato in tribunale i social per i danni che provocano nei giovani; e poi la copertina dell’ultimo numero di “Internazionale” in cui si legge che gli scienziati temono che in futuro perderemo il controllo della nostra mente. Ma è strano che molto più spesso sono invece proprio gli scienziati, anche gli psicologi e i neurologi, a mostrarsi ottimisti sull’uso indiscriminato di internet, dell’intelligenza artificiale, della robotica, di ogni tipo di automazione: dallo spazzolino da denti elettrico a macchine che sapranno leggere il nostro pensiero. La parola d’ordine, il mantra ipnotico è questo: “più veloce e più comodo”, “utile e anche divertente”. Questa è diventata la religione universale che sostituisce ogni fede precedente. Cervelli che delegano l’esercizio delle proprie facoltà e funzioni alle macchine. Coscienze che cedono alle macchine l’autorità e la competenza computazionale per prendere decisioni. Abbiamo una gran paura del pessimismo. E questo ci sta rendendo ciechi. © riproduzione riservata
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