venerdì 23 settembre 2022
Anna ha preso il Covid ed è stata ricoverata in ospedale a Verona. Considerando i suoi settant'anni, i medici sono pessimisti sulla capacità del fisico di resistere. Lei, sotto il casco che le fornisce l'ossigeno, non è angosciata. Sembra docile a ciò che la vita le mette davanti. «Vediamo come si muore…». Gli amici, non potendola andare a trovare, le si stringono attorno, hanno creato un gruppo WhatsApp per scambiare informazioni sulla sua salute, pregano per lei ogni giorno. E lei avverte l'energia invisibile della preghiera. Dopo due mesi torna a casa, debilitata ma piena di voglia di ripartire. L'aiuta in questo tentativo la frequentazione dello Student Point, un centro di aiuto allo studio per ragazzi in difficoltà dove da due anni, dopo una lunga carriera di insegnamento coronata con la pensione, presta servizio volontario avendo accolto la proposta di una ex-collega. Il rapporto con i giovani, l'impatto con le loro fatiche e con l'energia vitale che li anima, la gratificazione nel sentirsi utile per un'opera educativa, le hanno regalato una seconda giovinezza. E adesso che si è lasciata il Covid alle spalle, quel luogo e quei volti sono diventati la terapia più efficace per ripartire. E per testimoniare a se stessa e ai ragazzi che la vita può essere spesa così.
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