Che avventure, in treno, nel viaggio più lungo del mondo
lunedì 20 giugno 2022

È il viaggio più lungo che si possa fare in treno: 9288 kilometri da Mosca a Vladivostok, sul Pacifico, attraverso l’Europa orientale e l’Asia settentrionale, passando per la Siberia, una tra le regioni più selvagge del Pianeta e dalle temperature invernali proibitive. Tutto in territorio russo. Quello sulla Transiberiana - che dal 1891 al 1916 ha unito la Russia come un filo su cui sono si sono annodati villaggi e città, genti e culture diverse - non è un viaggio semplice, tantomeno di questi tempi, e non solo perché se non si opta per discese intermedie dura qualcosa come 146 ore e 22 minuti: una settimana consecutiva, tutta in treno, attraverso 7 fusi orari, non è da tutti. Però è un viaggio epico che, con le sue 146 stazioni, centinaia di città, borghi e villaggi, sedici grandi fiumi, campagne, montagne, taiga e steppa, apre tante pagine di vita, cultura e storia sulla Russia del Novecento, molte delle quali drammatiche. Dopo aver condotto i lettori all’interno di un vecchio appartamento della capitale raccontando in “C’era una casa a Mosca” una storia di casa e famiglia sullo sfondo della Storia del Paese, la storica Alexandra Litvina e l’illustrarice Anna Desnitskaya, dedicano alla ferrovia più lunga del mondo un altro gioiello, Transiberiana. Tutti a bordo! (Donzelli; 27 euro).

Un percorso a tappe ragionato lungo 36 stazioni della linea, ma soprattutto un viaggio illustrato spettacolare, una graphic novel a cui hanno collaborato (idea geniale!), dopo un appello lanciato sui social, adulti e bambini che abitano quelle città e quei villaggi. Perché proprio questo le autrici volevano restituire ai viaggiatori virtuali della Transsib: non una guida turistica ma il racconto autentico di quelle fermate – la storia, le tradizioni e i luoghi più interessanti, i consigli su cosa vedere e cosa mangiare - attraverso gli occhi di chi ci vive ora. Dai 13 anni

Insieme hanno affrontato, appesi a un aquilone, la forza del vento che prelude a una tempesta. Hanno giocato in un parco sommerso dalla neve e ora che l’estate è entrata nel pieno, eccoli a progettare ancora una giornata tutta per loro. Sam Usher torna con Sole (Edizioni Clichy; 19 euro) a raccontare un’altra fantastica avventura all’aria aperta e in sintonia tra nonno e nipote.

Il caldo è asfissiante: il sole brucia più della zuppa di broccoli e più che nel deserto di Atacama, il giorno è perfetto per cercare un po’ di refrigerio e un posticino dove fare un picnic. Non prima di avere radunato tutto l’occorrente per l’escursione, i due partono: il nonno al comando, il nipote di vedetta in avanscoperta. Sotto il sole infuocato che picchia come non mai la gita necessita di tappe e di riposini ricorrenti per riprendersi dalla fatica della calura, poi finalmente i due scoprono un luogo fresco, ideale per fermarsi. Ma come spesso capita, i posticini ideali sono già occupati. Niente paura, la morale è sempre quella: l’avventura più bella è quella vissuta in compagnia. Un albo da leggere ad alta voce con gli occhi puntati sulle incantevoli tavole ad acquerelli piene di dettagli e suggestioni estive di Usher. Dai 3 anni

Questo grande albo Diario di una rondine. Viaggio intorno al mondo (Caissa editore; 17,50 euro) è frutto del lavoro di due professionisti russi: Pavel Kvartalnov è ricercatore presso il Dipartimento di Zoologia dell’Università Statale di Mosca e poeta per passione. Risoluto oppositore del conflitto in atto in Ucraina, ha visto cancellare in patria le sue poesie dal sito che le ha sempre ospitate. Anche queste sono le conseguenze della guerra e della censura in un Paese senza democrazia. Olga Ptashnik è un’artista russa pluripremiata che vive sulle montagne del Caucaso dove trova ispirazione per i suoi lavori.

Insieme dunque Pavel e Olga raccontano la vita avventurosa mai stanziale delle rondini, perennemente in viaggio alla ricerca di cieli azzurri e climi miti. Le loro migrazioni siglano il passaggio delle stagioni, annunciando l‘arrivo della primavera o dell’autunno a seconda dell’emisfero da cui le si guarda arrivare. Ma qual è la rotta che seguono? Cosa le spinge a mettersi in viaggio? La voce narrante di questa avventura emozionante è quella della rondine, l’habitat l’Irlanda dove lo spensierato volteggiare dello stormo dura sì e no due mesi. L’autunno incombe e spinge a volare verso nuovi orizzonti, ad attraversare mari, catene montuose, pianure, città e poi deserti e foreste, giù giù oltre la savana, verso il sud del continente africano. Dove stremate, le rondini possono riprendere le forze per qualche mese prima di ripartire di nuovo e affrontare ancora un viaggio faticoso e pericoloso. Verso casa e verso una nuova primavera.

Sarà anche il topolino più veloce del reame ma se avete fretta di fare una consegna, non affidatevi a Jeppe. Tanto scattante quanto gentile e pronto a soccorrere chi ha bisogno di lui, potrebbe perdere di vista l’obiettivo finale. E recapitare l’avviso urgente troppo tardi. Di fatti quando il re gli affida un messaggio importante da consegnare al sovrano del vicino castello, Jeppe si fionda di buzzo buono, ma strada facendo in tanti hanno bisogno del suo aiuto. E lui, che non sa dire di no, finisce per perdere di vista la propria missione e anche la strada giusta. Due storie corrono parallele in questo albo firmato dalla straordinaria Jutta Bauer, autrice premio Hans Christian Andersen nel 2010, Jeppe in missione (Terre Di Mezzo; 15 euro) cosicché mentre il topolino percorre sentieri, attraversa pianure, fiumi e montagne, incontrando un sacco di intoppi, seguiamo contemporaneamente a piè di pagina anche la vita quotidiana del Re in attesa di una risposta.

Jeppe è un generoso prima ancora che un ambasciatore solerte, e non si tira indietro davanti alle necessità altrui che meritano la precedenza rispetto al lavoro. Ma intanto il tempo passa. Riuscirà il nostro a portare a termine l’urgente missione? I lettori dovranno scoprirlo da soli insieme alla certezza che la generosità premia sempre. Dai 3 anni

I bambini portano vestiti moderni e anche il posto in cui vivono è un’abitazione dei nostri giorni. Una squallida casa popolare dell’Inghilterra anni Cinquanta. La storia invece è antica: quella della famiglia di un taglialegna, in estrema povertà nel bel mezzo di una carestia terribile che affama la popolazione, e dei due bambini, Hansel e Gretel, fatti perdere nel bosco. Soluzione estrema suggerita dalla odiosa matrigna a un padre tormentato dall’idea di non avere più di che nutrire i figli. Fiaba che si racconta dalla notte dei tempi, raccolta e scritta dai fratelli Grimm e, attraversando due secoli arrivata fino a noi in un’infinità di edizioni. Ma in questa versione di Hansel e Gretel pubblicata in Inghilterra nel 1981 e ora portata in Italia da Camelozampa (17 euro), a fare la differenza ci sono la mano felice e la genialità di Antony Browne, uno dei maggiori illustratori contemporanei, premio Hans Christian Andersen nel 2000. Un albo straordinario in cui le illustrazioni potenti di Browne, piene di dettagli, riferimenti, suggestioni e analogie, meritano di essere osservate e godute con attenzione, perché offrono una narrazione che va oltre il testo. A cominciare dagli interni sporchi, disordinati e fatiscenti della casa che contrastano con l’abbigliamento pretenzioso della matrigna ed esplicitamente con il mobile della camera da letto zeppo diei suoi costosi profumi e cosmetici.

Donna dall’espressione anaffettiva, che Browne rappresenta con tanti tratti che rimandano in crescendo, fino a diventare espliciti, a quelli della strega. Poi c’è il bosco, il luogo cupo e inquietante in cui i bambini si ritrovano soli e sperduti, con gli alberi contorti e nodosi, dalle fisionomie quasi umane, occhi, braccia e mani che sembrano partecipare al viaggio senza ritorno dei due. E infine la casetta di marzapane, il bonbon che dietro tante golosità nasconde la trappola dell’orrore, la prigione dove dovrebbe consumarsi il delitto più infame immaginabile. In ogni tavola dominano i colori giallastri e marroni scuri, presagio di una tragedia che sembra inevitabile, ma che Gretel come è noto, scongiura con astuzia. Ed è allora che il mondo torna luminoso e ancora accogliente. Un classico reso contemporaneo da un grande autore che merita, nonostante la crudeltà ella trama, di essere letto con lentezza anche ai più piccoli. Dai 4 anni

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