Restare liberi facendo cultura
venerdì 3 giugno 2022
Per mettere un po' di ordine nei miei ragionamenti ogni tanto mi ripeto questa generale premessa: i regimi autoritari e dittatoriali controllano la società con la propaganda ideologico-politica e con la repressione poliziesca, discriminando, incarcerando e condannando a morte la disubbidienza con l'accusa di essere un crimine contro lo Stato; i regimi liberaldemocratici dichiarano invece in linea di principio di garantire e promuovere il diritto alla libertà dei cittadini, mentre il controllo e la colonizzazione delle coscienze sono implicitamente delegati al way of life, allo stile di vita, alla pubblicità, alle mode, alla produzione e al consumo di merci culturali (tutte le merci in vario modo lo sono). Ma la libertà non è mai vuota di contenuti concreti. Questi contenuti sono prodotti dall'industria culturale, detta anche, forse più precisamente, industria della coscienza. Se ne è parlato molto dagli anni trenta del secolo scorso in poi, quando giornalismo e cinema si imponevano. Oggi non se ne parla quasi più perché quell'industria è dovunque grazie all'informatica. Non bisogna però smettere di chiedersi che cos'è cultura. Quando la coscienza del cittadino diventa soprattutto coscienza del consumatore, lo Stato finisce per garantire un diritto alla libertà che è più virtuale che reale. Oggi la libertà di comunicazione è soprattutto una merce, è anzi la merce più diffusa. Se noi siamo le nostre abitudini quotidiane, rischiamo ogni giorno di non essere altro che interattivi, eterodiretti utenti di smartphone. Siamo liberi di fare altro, per esempio di leggere: ma lo facciamo? Abbiamo il tempo di farlo? La cultura dei libri, diffusione, lettura, scelta e valutazione, richiede anche una certa creatività pratica. Ha recentemente avuto successo l'iniziativa di Alba Donati, descritta nel suo libro La libreria sulla collina (Einaudi). Donati, una delle nostre poetesse (poeti) migliori, ha aperto una libreria nel minuscolo paese in cui è nata e ora tornata a vivere, Lucignana in provincia di Lucca. Un'idillica, quasi fiabesca utopia concreta: una comunità e famiglia di singolari, innamorati lettori di libri.
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