Rai5, “Nessun dorma” Musica senza confini
mercoledì 4 luglio 2018
Ci siamo occupati più volte in questi giorni di programmi tv legati alla musica: da Dimmidite a Ora o mai più. Per dire anche della complicità che da sempre esiste tra il mezzo televisivo e l'arte del canto e dei suoni. Persino il Superquark con Piero Angela in onda stasera su Rai 1 avrà un seguito a suon di note (Superquark musica) in cui saranno raccontati gli incontri più significativi del grande divulgatore con solisti italiani di classica e di jazz. Ma c'è un programma che mette a confronto in modo specifico stili e generi musicali diversi con un'attenzione particolare proprio alle contaminazioni. Si tratta di Nessun dorma, il magazine musicale in onda il lunedì in prima serata su Rai 5, condotto da Massimo Bernardini che lo ha scritto con Filippo Arriva, Sebastiano Pucciarelli, Luca Amabile Stifano, Marta Teodoro, la consulenza di Carla Moreni e Beba Maturo e la regia di Gianna Cuccurullo. Giunto alla seconda edizione, Nessun dorma ha avuto un'evoluzione, non solo nella periodicità da mensile a settimanale, ma anche nei generi, appunto. Quel Nessun dorma di pucciniana memoria, che riecheggiava la lirica e la classica più che il jazz o il rock, si trova ora a non fare più distinzioni. Non a caso la prima puntata di questa seconda edizione (che si è conclusa lunedì in attesa della ripresa dal 10 settembre al 15 ottobre) è stata dedicata al Sessantotto e a come la musica ha interpretato quell'onda rivoluzionaria e creativa. A seguire, tra le altre, una puntata molto interessante sulla vocalità femminile fino all'ultimo appuntamento con Claudio Scimone, il direttore d'orchestra che da sessant'anni con i Solisti Veneti ha rilanciato a livello mondiale Vivaldi e il Barocco italiano, e Giovanni Allevi, che ha legato i suoi ventisette anni di carriera a un modo molto personale di comporre al pianoforte. L'obiettivo di Nessun dorma è di fare informazione sulla musica, possibilmente di quella colta, di renderla alla portata del grande pubblico in un contesto reso appetibile dalle esibizioni live, dal dialogo con il pubblico in studio composto da giovani musicisti e dal contributo impareggiabile delle Teche Rai dalle quali è possibile attingere di tutto, compresa la perla di un frammento da Le ultime sette parole di Cristo sulla croce di Haydn dalla Cappella degli Scrovegni a Padova con i Solisti Veneti e la regia di Ermanno Olmi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: