giovedì 26 gennaio 2012
Leone ruggente e orso affamato, tale è un cattivo governatore su un popolo povero (Pr 28,15).

Potente la Parola che sveste i potenti e li rimanda a mani vuote come ricchi di niente, poveri di umano. Dolore infinito, nelle piaghe del mondo. Cattivo governo dei falsi profeti che un giorno promisero benessere per tutti e, mentre facevano incetta di ogni guadagno a danno dei lori fratelli, rubavano il futuro dei popoli per ingorda abbuffata. Quanto scellerata la scelta di dimenticare la giustizia e la pace, frontiere insostituibili per ogni umana avventura! Menzogna gridata in ogni circostanza nei giorni in cui si affermava che l'economia, solo messia di salvezza, avrebbe ridato ricchezza e fortuna. Mani vuote a considerare lo sperpero della speranza, vuote le tasche a ricordare lacrime e sangue per chi sventrato di suo, resta privo di tutto. Falso governo quello del mondo che potere ha dato al mercato senza la regola dell'uso, senza pensare che il solo guadagno, ottenuto con ogni strumento, fosse anche maldestro, peggio malvagio, non poteva dare risposta alla fatica per un mondo migliore. E ancora oggi, mentre le piaghe si lecca il drammatico tempo presente, qualcuno dimentica di dire il vero: il tempo fatto di solo consumo non torna, poco resta dei fatti di prima. Il mondo è cambiato, tutto il sistema va ripensato.
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