domenica 15 gennaio 2012
Èmolto meglio possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento (Pr 16,16).

Fatica l'uomo che ha posto sicurezza nei soli suoi averi, sollievo cerca nei forzieri, protezione nell'oro conservato. Fatica chi scellerato pensava con l'iniquo guadagno di possedere la terra, di restare signore del proprio destino. In tempo di svendita totale, di economia diabolica smascherata, i conti si fanno pesanti, e il vero avanza per dichiarare chiuso il falso negozio, fallito il progetto dei furfanti. Sapienza è sapore di vero e mentre si accartoccia il castello delle finte promesse, il giusto, che nella sapienza è cresciuto, guarda dinanzi e forte del credito di vero, del risparmio di retto giudizio, organizza il futuro senza paura, pronto a rimboccarsi le maniche, convinto che sia possibile un mondo migliore. Tempo di crisi, tempo di dolorosi percorsi, frutto di inique scelte, di passati di ingorde abbuffate, ora è tempo di rinascita, di spazio da ridonare a parole antiche colme di significato. Solidarietà, giustizia, fratellanza, compagnia di avventura, parole che dicono altro a chi altro ha cercato ed è rimasto a mani vuote. Là dove è mortificata la condivisione, presto arriva la rovina. Dove la Parola muove la festa del pane spezzato, l'uomo ritrova la via e il coraggio per superare la prova.
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