domenica 6 ottobre 2013
Il vecchio che qui facciamo parlare odia l'estate, come nella canzonetta d'antan. Ma dire «odia» è sbagliato: lui è refrattario all'odio, per ragioni stilistiche (speriamo anche per altre). «Odia» pure l'inverno, per completezza. D'estate soffre il caldo: e mal sopporta i condizionatori; da qualche anno poi non va in vacanza (perché nella sua vita com'è diventata una vacanza non ci sta più). D'inverno soffre il freddo: vive in ambienti secondo lui mal riscaldati. Ed estate e inverno, costretto a casa, si sente in prigione: deve uscire, molte incombenze del mènage domestico sono affidate a lui. Ma è cominciata la mezza stagione - ammesso voglia trattenersi nel mezzo. Ottobre piace al nostro vecchio? Teoricamente dovrebbe: un tempo gli piaceva. Inducendolo magari a qualche malinconia, con i suoi segnali di mutamento, di scorrere del tempo; il Nostro indulgeva ai sentimenti. Adesso però lui stenta a cogliere la bellezza delle stagioni e della natura. E di ciò si rammarica: trovandosi indifferente, mettiamo, allo splendore d'un tramonto, di cui si è accorto per caso. La sua anima è ingombra d'altro; e la moneta cattiva scaccia la buona. Speriamo che il bel sole clemente d'ottobre, dai riflessi interminabili, lo scroscio notturno delle piogge autunnali, facciano qualche volta il miracolo.
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