Nuvole mistiche antiche e moderne
venerdì 14 gennaio 2022
Come resistere a un libro che promette di parlarci di nuvole? Guardarle non fa bene allo spirito? Diciamo che lo solleva in alto. Leggo perciò Immagini negative. Le nuvole nella tradizione mistica e nella modernità di Victoria Cirlot (Medusa, pagine 96, euro 13,00; presentato in queste pagine da Rosita Copioli il 3 dicembre scorso) dato che anche le nuvole hanno fatto parte della nostra storia culturale e vedo che l'autrice parte dalla Bibbia e dai suoi esegeti per arrivare a Baudelaire e al Novecento. L'erudizione della Cirlot intimidisce, ma non deve spaventare. Il cielo ci parla e scoprire il suo linguaggio, come hanno fatto tanto spesso i pittori, da Mantegna e Leonardo a Constable e Turner, è un viaggio appassionante. Ma all'inizio c'è Mosè e in Esodo 24, 15-18, si legge: «Mosè dunque salì sul monte e la nuvola coprì il monte. La gloria del Signore rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coprì per sei giorni». Da cui gli interpreti, teologi e mistici Gregorio Di Nissa, Dionigi Areopagita, Filone di Alessandria e Origene. La visione di Dio è impossibile, trascende la mente umana, che per superare sé stessa deve inabissarsi nell'inconcepibile, negando il conoscibile. Lascio al lettore di seguire l'itinerario della Cirlot nella "mistica negativa" del notturno, dell'oscurità, caligine e nube. Mi lascia però perplesso l'estensione del tema mistico alla cultura degli ultimi due secoli, con l'applicazione di argomenti ricavati dallo gnosticismo e dal manicheismo a Piranesi, de Quincey, Coleridge, Poe, Baudelaire, Mallarmé, Breton, Bataille, Bonnefoy... L'ipersensitività estetico-visionaria diffusa nella modernità postilluminista credo che vada prudentemente distinta, se non opposta, rispetto alla mistica tradizionale, fondata su ardue discipline ascetiche ignote ai moderni. L'erudizione comparatistica mi sembra che a questo punto non basti, anzi è fuorviante: ci si perde in dettagli metaforici che è facile interpretare male. La vera mistica, quella antica, non ha niente a che fare con l'irrazionalismo e con l'estetica occidentale moderna.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: