venerdì 4 febbraio 2022
Siamo entrati in quella antica chiesa di Tempio Pausania, in Gallura, come dei turisti, e quasi in cerca di riparo, in una giornata di maestrale. La piccola navata era deserta, in una cappella laterale ardevano tremanti le candele. Nella penombra però, dietro l'altare, un Crocefisso sfolgorava: come di luce propria, ardente. Allora, zitti, ci siamo seduti in un banco, e siamo rimasti a guardare. Affascinante come in quella chiesa del Trecento il crocefisso apparisse con assoluta evidenza il centro: il centro di ogni cosa, il tutto in tutti, vivo. (È strano, per dei visitatori distratti, trovarsi di fronte all'improvviso a una simile presenza. Come qualcuno che, per strada, ti si pari davanti, alto, imperioso: e tu non possa fingere di non vedere). Tempio Pausania è una cittadina nell'interno della Sardegna, lontana dalla costa. Ci si arriva per strade solitarie e tortuose, fra i boschi. Noi ci siamo andati un giorno grigio d'inverno. Ma quella piccola chiesa, il crocefisso all'altare che ci aspettava. Siamo tornati in silenzio, in auto, la radio spenta. Assorti in quell'incontro mite e possente, impossibile da negare.
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