Maestri di sci, slalom tra le regole
martedì 12 febbraio 2013
Va al massimo la stagione sciistica 2013. Ai campionati mondiali di sci alpino in corso nell'austriaca Schladming seguiranno fra breve gli omologhi giochi di sci nordico in Val di Fiemme (il via il 20 febbraio), con l'attenzione di migliaia e migliaia di appassionati degli sport invernali. Non sfigurano, al confronto, le altre stazioni sciistiche italiane, che quest'anno sono frequentate più che in passato dagli entusiasti dello sci e dello snowboard. Grazie anche alle 375 scuole di sci, che operano con oltre 14 mila maestri accreditati e al servizio del popolo della neve. Il Collegio Nazionale dei Maestri di Sci punta a qualificarli come esperti sciatori professionisti, disponibili per tutti e non solo per l'aspirante campione, ma sempre più vicini alle esigenze dei clienti e in grado di comunicare in più lin-gue.Sul presente e sul futuro dei maestri di sci è intervenuta di recente anche l'Inps, con un'attenzione particolare al carattere stagionale della loro professione, già ben regolata dalla legge 81 del 1991.L'inquadramento previdenziale dei maestri di sci – ricorda l'Istituto – avviene nella Gestione commercianti qualora l'attività professionale sia svolta in forma autonoma, oppure all'interno di un'associazione tra professionisti (come l'Associazione maestri italiani, il Collegio nazionale ecc). Tuttavia il carattere stagionale della attività sciistica non deve costituire motivo per escluderli dall'obbligo di iscrizione e di contribuzione Inps per i periodi dell'anno fuori stagione. Sarebbe infatti assai problematico per gli interessati maturare il diritto alla pensione solo con i contributi limitati ai periodi di attività invernale.La continuità dei contributi vale anche quando l'insegnamento sia svolto da studenti, specie universitari, oppure da pensionati che non svolgono altra attività lavorativa, situazioni cioè che farebbero mancare il requisito della «prevalenza», sempre richiesto dalla previdenza per i lavori autonomi.Da questo consegue che l'obbligo contributivo annuale non viene meno in presenza di una sospensione del servizio, o di una attività cessata, non accompagnata però da una cancellazione dalla Ccia.L'iscrizione alla Camera di commercio risulta decisiva, così che i maestri non iscritti Ccia e non inseriti in una struttura imprenditoriale che li occupi anche nella restante parte dell'anno, possono invece attestare la cessazione della loro attività al termine della stagione invernale (il modulo on line è presente sul sito www.inps.it) ed essere cancellati dall'Inps. La non iscrizione alla Ccia diventa a sua volta ininfluente qualora il maestro sia titolare di partita Iva, fattore che testimonia invece una continuità nell'attività professionale.Contributi 2013. Da quest'anno gli iscritti alla Gestione commercianti, di età oltre i 21 anni, pagano un contributo fisso di 280,11 euro mensili (all'anno 3.361,41), entro un reddito per il 2012 di 15.357 euro, ridotti a 241,72 euro per i minori di 21 anni.
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