giovedì 24 giugno 2021
«Fibbie, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, anelli, pendenti al naso, vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, turbanti e vestaglie». L'armamentario di seduzione delle donne di Gerusalemme sarà smontato, dice il profeta Isaia. Pericoloso è, infatti, l'uso che se ne può fare: per narcisismo, oppure, come nel caso di Salomè, per ottenere la testa del Battista. Ma quello che un caro amico, con un sorriso, definiva: “il mercatino delle cose inutili” non è affatto oggetto di disprezzo, nella Bibbia. La bellezza è dono degli occhi di chi ama, ma ciò non toglie che essa vada esaltata. Lo sapeva Ester, che, a Susa, per un anno, si spalmò sulla pelle boccette d'unguenti speziati, per sedurre Assuero. E che dire della saggia Giuditta? Per confondere Oloferne - e salvare Betulia - ella: «Si mise i sandali ai piedi, cinse le collane e infilò i braccialetti, gli anelli e gli orecchini e si rese molto bella tanto da sedurre qualunque uomo l'avesse vista». L'amata del Cantico, poi, faceva girare la testa a Salomone, che guardava i suoi «piedi nei sandali» mentre danzava; ma le bastò una «perla sola» della sua collana per rapirgli il cuore.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: