Le seduzioni di Hannah per il pensiero di Heidegger: è tutta qui la filosofia?
sabato 20 giugno 2009
Nell'ottimo libro di Wolf Lepenies, La seduzione della cultura nella storia tedesca (il Mulino), in cui si parla molto di Goethe, di Hitler, di Nietzsche e di Thomas Mann, mi ha colpito un piccolo aneddoto su Hannah Arendt e la sua idea di filosofia, riportato in nota alle pp. 250-51: «Una sera capitò a casa nostra Hannah [Arendt] per una cena in cui il solo altro ospite era un amico tedesco, un intellettuale ebreo che si era rifugiato in Inghilterra e in quel momento si trovava in visita a New York provenendo da Londra. A un certo punto della conversazione fu menzionato John Locke, al che Hannah si voltò verso di lui dicendogli: Ah questi inglesi, pensano di avere dei filosofi! I due si misero a ridacchiare divertiti. Cos'era, in fin dei conti, un Locke al cospetto di un Heidegger? Quello che pareva sfuggire loro era l'importanza del fatto che Locke e i suoi successori avevano posto le basi per una società libera, mentre Heidegger aveva trovato non incoerente con la propria filosofia dare sostegno ai nazisti» (N. Podhoretz, Hannah Arendt's Jewish Problem - And Mine).
Naturalmente il pensiero di Heidegger non è tutta la filosofia tedesca, né si risolve nell'infatuazione iniziale che Heidegger ebbe per il nazismo. Sorprende però l'allegra indifferenza e sottovalutazione che la Arendt dimostra per la tradizione filosofica anglosassone. Questa sottovalutazione ha purtroppo contagiato a lungo anche i filosofi italiani e francesi, in maggioranza sedotti da Heidegger e dall'oscurità del suo linguaggio. Mettendo da parte ogni altra questione, la cosa più inaccettabile è che si consideri "vera filosofia" solo la metafisica e l'ontologia, mentre l'etica, la gnoseologia, la politica, la linguistica, l'estetica sarebbero rami secondari e inferiori del pensiero filosofico. Arrivo a pensare invece che anche ogni scienza e arte abbia un contenuto filosofico, e che la stessa critica letteraria non sia altro che un modo di filosofare interpretando opere.
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