Le norme sulle specie eucaristiche spiegate da un sito gastronomico
mercoledì 12 luglio 2017
Per ragioni che hanno a che fare col mercato e non con la teologia, capita che la Santa Sede si limiti a ribadire, con un nuovo documento, un insegnamento o una norma già esistenti, ma che si lasci credere all'opinione pubblica che tale norma è nuova, con relativo contorno di polemiche se una fetta della medesima opinione pubblica ne avverte qualche aspetto problematico.
Il fenomeno si è ripetuto negli scorsi giorni allorché la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha ribadito in una Lettera circolare le vigenti norme circa la materia eucaristica, in virtù del fatto che tra tali norme rientrano quelle «riguardanti le persone che (…) non possono assumere pane normalmente confezionato», subito identificate con i celiaci. Molto prontamente, l'Associazione Italiana Celiachia ha preso la parola ( tinyurl.com/y9qd7mzx ) sottolineando la presenza, nei resoconti, di evidenziazioni e distorsioni e quindi la creazione di un «immotivato allarmismo tra i fedeli cattolici celiaci», e chiarendo che «il nuovo documento non aggiunge nulla di nuovo».
Tra i post apparentemente complici di tali distorsioni segnalo, più con simpatia che con rimprovero, quello intitolato «Celiaci preoccupati per le nuove ostie chieste dal Papa». Lo firma Cinzia Alfè su "Dissapore" ( tinyurl.com/y9qmvl7b ), sito che parla di cibo senza prendersi troppo sul serio. Mentre le poche parole sulle preoccupazioni dei celiaci, peraltro correttamente ridimensionate, sono verso la fine, l'attacco evoca pane, vino e frutta, prima di chiarire che non siamo a un picnic. Poi entra nel contesto liturgico, ma per spiegare gli «abusi» ritrae celebranti che intingono le ostie nel miele o (se olandesi) versano nel calice birra ghiacciata. Seguono, frammisti a citazioni della Lettera circolare, riferimenti al Concilio di Trento e all'epistolario Martini-Eco, ma anche scaffali di supermercati ingombri di ostie in offerta "tre per due". In chiusura, un panino gluten-free e una birretta fresca: ma solo perché la Messa è finita.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: