Non è la prima volta che lo diciamo, ma il documentario è forse il genere in assoluto più adatto alla televisione. Bene pertanto ha fatto Mediaset ad acquisire in esclusiva dalla britannica Bbc una serie di documentari naturalistici su famiglie di animali a rischio estinzione. Si tratta di prodotti di grande qualità tecnica, realizzati con budget importanti e tecnologie avanzate. Sotto al titolo Dynasties II: l'avventura della vita i primi due sono andati in onda ieri sera su Rete 4: uno dedicato agli elefanti, l'altro ai ghepardi. In entrambi i casi, con immagini spettacolari, viene raccontata la storia di una famiglia guidata da un singolo. Nel caso degli elefanti è mamma Angelina a prendersi cura, nel Parco nazionale di Amboseli in Kenia, dei suoi due gemelli, Atlas e Alana, con l'aiuto, però, di altre elefantesse con funzioni di baby sitter. Tra l'altro la nascita di gemelli è un fatto rarissimo tra gli elefanti, mentre è norma che i maschi si disinteressino della famiglia. Nel caso dei ghepardi è la femmina Kali, nelle praterie dello Zambia occidentale, a crescere le tre figlie sopravvissute a cucciolate ben più numerose, ma solo un piccolo ghepardo su dieci sopravvive ai primi mesi di vita. Da questi documentari s'impara molto altro, ma una delle cose più interessanti, oltre al rammentato livello spettacolare di immagini girate con pazienza nell'arco di tempi molto lunghi, è il racconto che tende a umanizzare gli animali, grazie anche ai nomi, fino al punto, in certi casi, di diventare esempio per gli uomini stessi. La frase con cui si chiude il documentario sulla famiglia di elefanti che ha difeso i propri cuccioli è esemplare: «La loro dinastia è destinata a perpetuarsi grazie a chi ha saputo trasmettere amore e insegnare agli altri l'attenzione per il prossimo».