sabato 30 ottobre 2021
Il secondo tempo dei negozi inizia la sera tardi. Un mondo di vetrine spente, di clèr abbassate, di grate per sbirciare i prezzi di scarpe e camicie. Molte serrande, forse un antidoto agli scarabocchi dei vandali, sono disegnate e coloratissime, sembrano decalcomanie appiccicate su una “tela” metallica. Si vedono modelle filiformi in abiti avvolgenti, bambini che giocano, pizzaioli con la pala infilata nel forno. I richiami più fantasiosi arrivano dai bar, con teiere fumanti, camerieri che sorridono, caffè in tazzine piene a metà. Ai tavolini le ragazze hanno scarpe col tacco e tailleur chiari. Ricordano “Colazione da Tiffany” in una Hollywood sofisticata, stile anni 50. Sembra quasi che, nella notte dei commercianti, il tempo torni indietro per ricaricarsi, vada alla ricerca dei modi che scandivano la buona educazione di una volta. Un tuffo nella memoria, una fantasia di plastica da confrontare con il mondo di sempre, quando la gente ha fretta, si abbassa il cappuccio per ripararsi dal freddo e beve veloce un caffè in piedi. E allora ti accorgi che va bene il cinema ma è più bella la realtà in cui puoi starci dentro, che è la presenza degli altri a cambiare il tuo giorno, che, anche nei film, da soli è peggio. Che la vita migliore ha le serrande alzate e la luce accesa.
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