giovedì 12 maggio 2005
Lettore, guarda alla sostanza del mio dire. Scosta la tenda, guarda dietro il velo, scopri il senso profondo delle immagini e non mancare di cercare per trovare cose che a una mente onesta potranno giovare. Quanto trovi di scorie, abbi il coraggio di gettarlo, ma conserva l'oro: che importa se esso è racchiuso nel sasso? Tu, infatti, non getti la mela a causa del torsolo.
Calderaio divenuto predicatore libero e per questo gettato in carcere dalle autorità per 12 anni, John Bunyan (1628-1688) è una delle figure più originali e spirituali del protestantesimo inglese. In passato ho avuto occasione di leggere - non senza fatica - nell'originale il suo capolavoro, Il viaggio del pellegrino, del quale ho voluto proporre qualche riga del prologo. Il pellegrinaggio in questione è quello dell'anima che dalla Città della Perdizione, capitale ideale di questo mondo, procede verso la Città Celeste, la Gerusalemme della verità, della giustizia e della pace.Ma ciò che vorrei oggi suggerire è tutto in quell'appello a saper scavare e scovare nella cultura, nella realtà e nella società le gemme di bene e di verità che vi sono celate. Certo, ci sono scorie, sassi, rifiuti; ma è importante cercare con pazienza. C'è, dunque, un ottimismo da conservare: anche se nella mela c'è il torsolo da buttare, la polpa è saporosa e nutriente. Bisogna, allora, mettere in pratica il detto paolino: «Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono» (1 Tessalonicesi 5, 21). Un aforisma orientale invita a scuotere il discorso degli uomini per farne cadere le parole, simili a foglie, per scoprire i frutti, nella speranza che l'albero non sia solo fitto di fogliame.
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