giovedì 19 ottobre 2023

È vero, come ricorda sant’Ambrogio, che la Chiesa non brilla di luce propria: è come la luna, e rifulge non per la sua povera briciola di luce ma per la luce del sole che è Cristo. È però importante scoprire – e oggi scoprire di nuovo – la bellezza della Chiesa qual essa è, innamorarsene, aprirsi alla meraviglia per i suoi volti multiformi, per l’infinità di briciole che essa rappresenta nella diaspora del mondo. È notorio come oggi si viva, più che una crisi del credere, una crisi dell’appartenere. Il cuore umano ha sete di spiritualità e di senso, ma nei confronti delle istituzioni – Chiesa compresa – si è creata una grave crisi di fiducia. E certamente una significativa parte di responsabilità è nostra. Il cammino del futuro

passa per la testimonianza della bellezza di una Chiesa più umile e povera. I poveri saranno i nostri maestri, perché siamo una Chiesa più povera. Gli umili ci insegneranno tante cose, perché già siamo una realtà culturalmente e socialmente minoritaria. Eppure, la vitalità della Chiesa, il mistero che la abita, la sua dimensione profetica, la forza concreta della sua natura comunitaria, l’umanità che essa serve, ripetendo la lezione di Gesù, sono materia di uno stupore che non si arresta. È facile essere insoddisfatti della Chiesa. È difficile e necessario ritrovare l’innamoramento quando si parla di lei.

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