mercoledì 10 luglio 2013
Cos'ha più peso, l'uso o la norma? Quale dei due è più vincolante, la legge che sanziona o l'abitudine che grava di scomuniche sociali ancor più pesanti perché affidate alla mentalità e non alla parola scritta? Mi viene in mente pensando alle donne del Muro, a Gerusalemme, che si battono da anni per ottenere di pregare, loro donne, con il taled e i tefillin della preghiera che l'uso, il minhag, non la Legge, riserva agli uomini. E se i custodi più autorevoli del minhag sono i rabbini ultraortodossi, che emanano scomuniche e parlano di violazioni della legge, a gridare il loro oltraggio di fronte a questa "violazione" sono andate le donne ultraortodosse, con le loro parrucche e i loro vestiti modesti, a gridare contro le “femministe” che pretendono di leggere la Torah direttamente, senza la mediazione degli uomini, che non si coprono i capelli e mettono lo scialle da preghiera sui pantaloni. Che mettono insomma in crisi un equilibrio secolare. Alla pari delle madri delle famiglie musulmane che approvano la punizione che i maschi della casa riservano alle figlie ribelli e si fanno solidali con l'oppressione esercitata dalla tradizione. Cosa lascia più tracce, la norma scritta o l'uso, la mentalità o il Libro?
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