L'Inail attacca il sommerso
martedì 19 luglio 2005
Il lavoro sommerso, ritenuto «emergenza nazionale» dai vertici dell'Inail, ha sottratto alle casse dell'Istituto infortuni, nel corso del 2004, oltre 120 milioni di euro, corrispondenti ai contributi assicurativi dovuti per circa 25mila lavoratori in nero, scoperti in settori lavorativi particolarmente propensi all'illegalità diffusa. Il contrasto dell'Inail al lavoro in nero spicca nel bilancio dell'Istituto per l'anno 2004, accanto al dato più confortante di un calo complessivo degli infortuni (meno 1,1%, corrispondente a circa 11 mila casi). La progressiva riduzione degli incidenti sul lavoro, in atto da alcuni anni, affianca la diminuzione dei casi mortali registrati durante gli «infortuni in itinere» (meno 300 casi rispetto ai 355 nel 2003) grazie alla positiva incidenza della patente a punti.Disabili. L'impegno dell'Inail verso gli invalidi da lavoro ha interessato, lo scorso anno, 1.267 lavoratori disabili, inseriti in numerosi progetti di riqualificazione professionale e sperimentale nei settori informatico, artigiano, alberghiero e a elevata specializzazione. Le esperienze pratiche, condotte presso aziende individuate nello specifico settore di riqualificazione, si sono spesso concluse con l'assunzione del disabile nell'azienda dello stage. Ai disabili l'Istituto ha dedicato un Contact center (800.810.810) e il portale www.superabile.it.Casalinghe irregolari. Le penalità per le casalinghe che non si iscrivono al Fondo infortuni dell'Inail saranno applicate solo a partire dall'anno 2006. Lo ha stabilito mercoledì scorso il Comitato di gestione dell'assicurazione infortuni. Il Comitato, pur contrario alle pene pecuniarie nel settore domestico, tanto da aver rinviato fino a ora l'esame di questo problema, non ha potuto evitare l'applicazione di sanzioni, essendo queste formalmente stabilite dalla legge. La procedura prevede che la casalinga che si iscriverà per la prima volta a gennaio 2006, sarà obbligata a pagare anche la quota per l'anno 2005 se risulterà dovuta per l'anno in corso, con l'aggiunta di una sanzione di importo pari a una quota di iscrizione. Pagherà quindi 12, 91 euro per il 2006, 12,91 euro per l'anno 2005 e 12,91 euro a titolo di sanzione per omessa iscrizione nel 2005, per un totale di 38,73 euro. L'Inail si appresta ad emanare una circolare sulla nuova disciplina delle sanzioni.L'organo di gestione teme tuttavia che l'annuncio del recupero della quota di iscrizione e della sanzione per il 2005 possano costituire un freno alle nuove iscrizioni. Inoltre, le adesioni al Fondo infortuni appaiono limitate da una scarsa conoscenza dell'obbligo assicurativo, particolarmente presso la fascia di casalinghe che avrebbero diritto all'iscrizione gratuita grazie al livello di reddito familiare. Sarebbe opportuna - ritiene il Comitato - una fattiva collaborazione dei Comuni per una individuazione, ad ampio raggio, delle casalinghe interessate all'esenzione prevista dalla legge.
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