venerdì 15 ottobre 2004
La vita prosegue coronando i viventi di felicità e di dolore. La vita corona tutti, ma non pone domande, non dà risposte, è sempre in marcia verso nuove nascite, nuove vite. Sono gli esseri umani che s"interrogano.Oscar Wilde paradossalmente - ma non troppo - diceva che «le risposte sono capaci di darle tutti, ma per fare le vere domande ci vuole un genio». In un"altra forma la scrittrice svedese Ulla Isaksson (1916-2000) in apertura al suo dramma Alle soglie della vita (ed. Iperborea) fa la stessa considerazione. La vita è sempre in azione e in fermento: genera ininterrottamente nuovi viventi, ne scandisce le loro esistenze con gioie e sofferenze, alla fine si ritira per lasciare spazio alla morte. Il suo stesso distribuirsi è misterioso perché, come nota la scrittrice: «Una donna è piena di vita e non può tenere il bambino agognato. Un"altra, ingenua e troppo giovane, viene improvvisamente colta di sorpresa dalla vita» e ha un figlio inatteso.   Ebbene, in tutto questo è la persona che deve interrogarsi, che deve scavare in se stessa alla ricerca di un senso, che deve rivolgersi al mondo e al mistero intuendone i segreti disegni. Per questo l"interrogazione, ossia la ricerca, è l"anima stessa dell"essere uomo o donna ed è il cuore della fede. La verità è simile a un mare che non si può possedere se non gettandovisi e navigandolo, passando di orizzonte in orizzonte, in un continuo procedere fino alla meta estrema della nostra vita.
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