In euro le pensioni all'estero
martedì 1 maggio 2007
Diventa più sicuro il servizio di pagamento delle pensioni all'estero. Grazie ad un recente accordo stipulato con l'Inps, l'Istituto centrale delle Banche Popolari Italiane provvederà al pagamento degli assegni a favore di titolari residenti all'estero, con l'importo mensile in euro, salvo diversa valuta imposta dal paese di residenza. La pensione è pagata a cadenza mensile, nel primo giorno utile del mese, presso una banca locale il cui indirizzo viene comunicato ai diversi interessati. Il nuovo servizio inizia a partire dalla rata corrente di maggio. Notevoli i vantaggi del nuovo sistema: il beneficiario non deve pagare alcuna commissione bancaria, non è necessario cambiare il conto corrente, il pagamento può avvenire in una modalità a scelta del pensionato (in contanti, con accredito in euro o valuta locale, con bonifico domiciliato presso altra banca, su carta ricaricabile). Per motivi di sicurezza, non è più disponibile il pagamento tramite emissione e spedizione di assegno al domicilio estero. Se tutto funzionerà come previsto, dovrebbero scomparire i pagamenti bancari fatti in ritardo rispetto alla scadenza, motivo di disagi e di proteste da parte degli interessati e dei patronati all'estero. In particolare, anche i pagamenti in Argentina, disposti come da programma presso gli sportelli del Banco Itaù, sono garantiti senza interruzione, se necessario con l'invio dall'Italia di assegni in euro con corriere speciale. Col primo pagamento la banca estera verifica l'esistenza in vita, la residenza e l'indirizzo del beneficiario e richiede agli eventuali cointestatari di conto corrente l'impegno a restituire qualsiasi rata di pensione accreditata sul conto dopo il decesso del pensionato. In seguito, le stesse verifiche saranno effettuate a cadenza annuale. Si possono ottenere altre informazioni telefonando gratuitamente da qualsiasi paese al numero verde internazionale 0080077788800 oppure su internet (servizio.inps@inps.it). Maggiorazioni sociali. La previdenza per le pensioni all'estero subisce purtroppo un brutto colpo qualora il pensionato abbia diritto alle maggiorazioni sociali, in presenza dei requisiti di legge. Le maggiorazioni sono aggiunte sulla pensione ordinaria ed hanno carattere assistenziale. Pertanto, non possono essere inquadrate fra le prestazioni previdenziali che si maturano a seguito di un'attività lavorativa. In base ai regolamenti dell'Unione Europea, la differenza fra «assistenza» e «previdenza» impedisce di attribuire le maggiorazioni a pensionati che non risiedono in Italia. Le pensioni pagate all'estero perdono quindi il diritto alle maggiorazioni, anche se il paese fa parte dell'Unione europea. Questa disposizione, secondo i regolamenti comunitari, è in atto dal 5 maggio 2005. Tuttavia, l'Inps ed il ministero del Lavoro hanno ritenuto che le maggiorazioni non possono essere «esportate» all'estero, senza eccezioni di tempi, di luoghi o di persone.
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